Una storia fatta di apparenze invadenti che sovrastano la sostanza genuina della vita. “Pensaci, Giacomino” è la commedia di Luigi Pirandello andata in scena con successo ieri sera al Teatro Grandinetti Comunale di Lamezia Terme. L’opera, inserita nella stagione teatrale di AMA Calabria, diretta da Francescantonio Pollice, ha incantato il pubblico con eleganza, portando con discrezione il “dietro le quinte” sul palcoscenico.
Già all’apertura del sipario, il pubblico riesce a comprendere sino in fondo il senso del teatro che raffigura la vita di tutti i giorni. La scenografia di “Pensaci, Giacomino”, diretto da Guglielmo Ferro, presenta una serie di specchi incorniciati da piccole luci, che richiamano alla mente i camerini degli attori, posti ai bordi del palco. E’ lì che vanno a sedersi gli artisti, dopo aver recitato le loro parti, smettendo le maschere dei loro personaggi e confrontandosi con i loro volti reali riflessi negli specchi.
A fare da fulcro centrale per l’intera opera, che rimane fedele alla quintessenza del teatro pirandelliano, è la magnetica interpretazione di Pippo Pattavina, energico ed espressivo nei panni del professor Toti. Preso in giro dall’intera scuola in cui lavora da moltissimi anni, la vita solitaria dell’anziano insegnante e la sua filosofia insolita, fanno sì che l’uomo venga preso in giro dal direttore scolastico, dagli scolari e persino dal bidello. Un simile atteggiamento non è un cruccio per Toti. Le chiacchiere su di lui poco gli importano, ciò che veramente gli sta a cuore è trovare un modo per prendere in giro la società, che tanto lo sottovaluta, e lo Stato.
Per raggiungere il suo obiettivo, il professor Toti individua nella giovanissima Lillina (Diana D’Amico) la donna che sembra fare al suo caso. Incinta di un ex alunno dell’insegnante che si chiama Giacomino (Giuseppe Parisi), la ragazza diviene moglie di Toti, che la accoglie in casa sua, permettendole di continuare ad incontrare il suo amato, rendendo così la sua vita meno solitaria; una strategia adottata ai danni dello Stato, che dovrà versare alla ragazza la pensione ancora per molti anni dopo la sua morte. È in questo momento, al termine del primo atto, che inizia il doloroso gioco delle apparenze.
La famigliola che si è formata per necessità, diviene la chiacchiera principale del paese. Toti, Lillina, il nascituro e Giacomino sono sulla bocca di tutte quelle persone che giudicano fermandosi alla superficie, senza conoscere la sostanza dei fatti. Ogni cruccio e preoccupazione dei protagonisti, viene espresso sul palcoscenico in maniera chiara e genuina, rendendo il linguaggio di Pirandello più che mai vicino agli spettatori. È impossibile non provare empatia per il dramma familiare che si sta consumando, quando viene recitato in maniera tanto espressiva e commovente.
Nulla è lasciato al caso e tutto contribuisce a rendere lo spettacolo realistico e attuale. Ci sono le sedie in legno sistemate in maniera disordinata per raffigurare l’ambiente scolastico. Il salotto elegante di casa Toti è il luogo del secondo atto, poi sostituito a sipario aperto dal salotto più rigido della casa di Giacomino. È il teatro che entra a gamba tesa nella vita reale e che quasi si fa beffa dei personaggi, ricordando loro che quanto stanno vivendo non è finzione, ma brutale realtà.
In una vicenda di grande attualità per i temi trattati, come la solitudine degli anziani, la questione della famiglia, l'ipocrisia e i pregiudizi della gente, in un ritmo serrato e coinvolgente, si muovono i personaggi interpretati dagli ottimi Debora Bernardi, Bianca Caliri, Diana D’Amico, Francesca Ferro, Giuseppe Parisi, Giampaolo Romania, Riccardo M. Tarci e Aldo Toscano.
Nel susseguirsi di maschere tanto care a Pirandello, il Toti del camaleontico Pippo Pattavina è l’unico a non indossarne una. Lui si mostra per quello che è, senza doppi fini e senza piani machiavellici che cela nella sua mente. Il professore vuole una vita migliore per Lillina e Giacomino, fa di tutto per aiutarli e non gli interessano le chiacchiere e le maldicenze che le sue azioni suscitano in paese.
“Pensaci, Giacomino” è una commedia portata sul palcoscenico in maniera elegante ed impeccabile, ma anche genuina. Le anime dei personaggi messe a nudo con una tale maestria, hanno trovato l’approvazione del pubblico presente che, nel finale, ha riservato un lungo e caloroso applauso per l’intera compagnia. L’evento è sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Calabria – Settore Teatro.
La stagione teatrale di AMA Calabria proseguirà venerdì 31 gennaio sarà in scena al Teatro Grandinetti di Lamezia Terme, e sabato 1 febbraio al Teatro Comunale di Catanzaro, con le acrobazie di The Black Blues Brothers, che lasceranno con il fiato sospeso. In un’atmosfera da Cotton Club degli Anni Venti e le musiche del film cult di John Landis “The Blues Brothers”, acrobati ed equilibristi, saranno i punti cardine di uno show stupefacente che renderà magica una serata con un evento imperdibile.
I biglietti per assistere allo spettacolo “The Black Blues Brothers” potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Catanzaro, oppure s’invita a consultare il sito www.amaeventi.org, per l’acquisto on line. Per ulteriori informazioni ci si potrà rivolgere alla segreteria al numero telefonico 0968.24580 e 334.2293957, oppure 0961.741241 e 389.0670191 o contattandoci alla mail info@amacalabria.org.
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