Anche le piante parlano: all'istituto Agrario di Catanzaro le loro "segrete melodie" catturate in un video

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images Anche le piante parlano: all'istituto Agrario di Catanzaro le loro "segrete melodie" catturate in un video

  02 maggio 2021 09:26

Le piante "parlano".  Le radici producono suoni ed è un'emozione pura.   All'istituto tecnico agrario "V.Emanuele II" di Catanzaro capita di ascoltare un vero e proprio concerto. 

Il tutto, a conclusione del Progetto di educazione ambientale "Un albero per il futuro", realizzato dal Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Catanzaro che ha visto la partecipazione di 3 classi dell'Istituto  catanzarese con la messa a dimora di alberi consegnati dall' App. Sc.  Q. S. Raffaele Viscomi e Alfredo Rippa, divulgatore ambientale.

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Il progetto nasce dalla collaborazione dall’Istituto Tecnico Agrario Vittorio Emanuele II di Catanzaro ed il Raggruppamento Carabinieri Biodiversità di Catanzaro tra la dirigente scolastica  Rita Elia ed il colonnello Nicola Cucci secondo una consuetudine ormai consolidata che vede le due Istituzioni, spesso fianco a fianco nella realizzazione di progetti su tematiche ambientali.

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Non è stato difficile per la scuola catanzarese accogliere con entusiasmo l’invito dei Carabinieri Forestali perché la gestione e la protezione dell’Ambiente è nel DNA di questa istituzione che ha nella sua offerta formativa uno specifico indirizzo di studi.

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Il progetto prende le mosse dalla riflessione sul fatto che è in atto una vera e propria sfida globale in atto, una rivoluzione verde che coinvolge tutti i cittadini: modificare il nostro stile di vita e prendersi cura dell’ambiente in cui viviamo.  Da cui il vero tema in discussione, cosa possiamo fare concretamente per contribuire a salvare il Pianeta? La risposta banalmente è: piantiamo un albero e poi un altro e creiamo un bosco diffuso in tutta Italia, fatto di piccoli alberi di specie autoctone che cresceranno con noi accompagnandoci in un percorso che aumenti la qualità ambientale. Il nostro impegno sarà ripagato da un risparmio di ANIDRIDE CARBONICA nell’aria: 250 mila alberi tratterranno già nei primi 10 anni di vita ben 38milioni di Kg di CO2. Gli alberi, infatti, sono in grado di contrastare efficacemente l’inquinamento atmosferico con un costo decisamente inferiore ad altri rimedi non naturali.

Quindi il progetto, che avrà una durata triennale, ha preso le mosse e già quest’anno grazie ai Carabinieri forestali sono stati messi a dimora in un’area della scuola alcune piante forestali quali querce, ontani, abeti e faggi, prodotti nei loro vivai in Veneto con materiale di moltiplicazione prelevato nei Boschi calabresi.

Tutor scolastica, la professoressa Graziella Catrambone che ha coordinato e sensibilizzato all’iniziativa ben tre classi della scuola.

Al momento della consegna delle piantine i ragazzi hanno potuto assistere ad un evento unico:  un video  dove  le piante "cantano".

Grazie agli studi del botanico catanzarese Stefano Mancuso, uno dei massimi esperti al mondo di neurobiologia vegetale, è stato scoperto che le piante sono dotate di sensibilità e addirittura di linguaggio (ovviamente attraverso scambi molecolari).  Così  Mancuso studiando diversi tipi di piante che, come noi sono dotati di intensa attività elettrica, attraverso un apparecchio dotato di sensori particolari è riuscito a trasformare tali impulsi in suoni. Ogni pianta a seconda delle condizioni ambientali o fisiologiche è capace di emettere addirittura una melodia. Guidati all’ascolto dall' App. Sc.  Q. S. Raffaele Viscomi i ragazzi la dirigente e alcuni insegnanti hanno assistito in diretta ad un vero e proprio concerto eseguito dal alcune piantine. E’ stato un evento stupefacente al quale nessuno dei presenti avrebbe mai creduto se non avesse assistito personalmente.

La giornata si è conclusa con la consegna da parte dei Carabinieri, di una targa ricordo in legno pirografato e a tutti i ragazzi partecipanti di una borraccia in allumino riutilizzabile, ulteriore segno tangibile di sensibilità ambientale che consentirà di ridurre sensibilmente l’uso delle bottigliette in plastica che vanno a finire nelle discariche.


Da sinistra:  Carpino, Rippa, la DS Elia, Ap. Sc. Raffaele Viscomi, Catrambone

 Nei prossimi due anni di iter progettuale saranno individuati altri siti anche al di fuori della scuola per sensibilizzare i cittadini nella consapevolezza dell’utilità della creazione di boschi diffusi

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