
"Nel dibattito sul governo del territorio, risulta imprescindibile affiancare al tema della pianificazione territoriale quello, altrettanto centrale, della gestione delle risorse idriche. I cambiamenti climatici in atto stanno infatti modificando in maniera significativa la distribuzione spaziale e temporale delle precipitazioni, determinando un aumento della frequenza e dell’intensità di eventi estremi quali alluvioni e periodi di siccità.
Le precipitazioni particolarmente abbondanti possono dar luogo a fenomeni di esondazione, inondazione e allagamento, ma non solo: spesso esse rappresentano anche il principale fattore di innesco di movimenti franosi. In questo contesto, il governo del territorio non può prescindere da una pianificazione, programmazione e gestione fondate su solide basi conoscitive, coerenti con le reali caratteristiche e necessità dei territori.
Il bacino idrografico, quale sistema fisiografico di riferimento, costituisce un sistema dinamico ed evolutivo che necessita di un controllo e di un monitoraggio costanti. In tale ambito, la categoria professionale dei geologi ha da tempo proposto l’istituzione di presidi idrogeologici permanenti, intesi come misure non strutturali capaci di rafforzare il patrimonio conoscitivo e di contribuire in modo significativo alla definizione di piani di monitoraggio permanente a scala di bacino.
Negli ultimi anni, la crescente diffusione delle tecnologie digitali ha aperto scenari inediti nella prevenzione e nella gestione del rischio idrogeologico. In questo contesto, strumenti innovativi quali il monitoraggio satellitare e l’intelligenza artificiale si stanno progressivamente affermando come soluzioni strategiche per l’analisi di sistemi complessi e dinamici, offrendo nuove opportunità in termini di simulazione, valutazione e previsione, a supporto di una pianificazione e gestione più efficaci del territorio, delle opere di mitigazione e dei sistemi di allertamento.
Governare le acque nell’era dei cambiamenti climatici significa anche saperle conservare nei periodi di abbondanza, al fine di renderle disponibili durante le fasi di scarsità idrica. Nonostante la Calabria sia potenzialmente ricca di risorse idriche, sia superficiali sia sotterranee, la loro effettiva disponibilità per la popolazione risulta spesso limitata, a causa dell’irregolarità dei deflussi e delle carenze strutturali del sistema infrastrutturale idrico esistente.
In tale scenario appare fondamentale potenziare il livello di conoscenza delle risorse idriche, e puntare su una pianificazione adattiva. Queste, tenendo conto delle risorse effettivamente disponibili, permetterebbero di orientare scelte strategiche mirate alla revisione o al potenziamento delle infrastrutture esistenti. In quest’ottica, ad esempio, la strategia di accumulare acque superficiali in piccoli e medi serbatoi nei periodi di abbondanza potrebbe integrarsi con l’esigenza di alimentare le falde attraverso sistemi di ricarica controllata.
Alcune delle tematiche sopra riportate, sono state oggetto di confronto, in un recente incontro tra l’Ordine dei Geologi della Calabria ed il Segretario del Distretto Idrografico dell’Appennino Meridionale dott.ssa Vera Corbelli. In particolare, è stata posta l’attenzione sulla rilevanza strategica della pianificazione di bacino sovraordinata e sulle specifiche competenze tecniche proprie della categoria dei geologi, oltre che sulla necessità di addivenire a strumenti di pianificazione di tipo dinamico.
Il tema della sostenibilità assume dunque un ruolo centrale e strategico per lo sviluppo della Calabria, non soltanto in relazione alla gestione del territorio e delle risorse idriche, ma anche con riferimento alle grandi opere infrastrutturali. Basti pensare alla necessità di reperire materiali per la loro realizzazione o, al contrario, alla complessa gestione dei materiali di risulta derivanti dagli scavi, in particolare nella costruzione di gallerie, all’interno di un quadro normativo particolarmente delicato.
Da queste considerazioni emerge con chiarezza come il ruolo del geologo sia di fondamentale importanza ed elevata efficacia operativa. Tale figura professionale non solo contribuisce alla costruzione di quadri conoscitivi accurati del territorio, ma consente anche di individuare criticità e opportunità nelle linee programmatiche per la gestione del territorio, delle risorse idriche e delle georisorse, svolgendo un ruolo chiave nei processi di governance orientati allo sviluppo sostenibile".
Lo scrive in una nota il presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria Giovanni Andiloro.
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797