Angurie invendute, ma non sprecate: aziende e CoAPI in prima linea per la solidarietà

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Il dolore dei campi: angurie perse, aziende calabresi scelgono la solidarietà

  26 agosto 2025 13:59

Quest’anno, vedere i campi pieni di angurie invendute è stato un vero dramma per le aziende del CoAPI Calabria. Il consumo è crollato del 60-70%, lasciando gran parte del raccolto a marcire sotto il sole cocente. Per molti agricoltori, il cuore si spezza a guardare ciò che la natura e il lavoro non hanno potuto salvare.

Botricello, l’azienda Cosentino Antonio, che coltiva circa 40 ettari di angurie in affitto, racconta la realtà con amarezza:

“Abbiamo raccolto solo il 20-30% del raccolto e alcuni campi nemmeno li abbiamo iniziati. Il consumo è praticamente zero, nonostante il caldo torrido e tutte le energie spese. Vedere tutto questo lavoro svanire è un dolore immenso. Gli investimenti sono altissimi: plastica biodegradabile, fitofarmaci, gasolio… senza alcun incentivo. Non resta nulla per il mercato.”

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Ma in mezzo al dolore, l’azienda ha scelto di trasformare la perdita in un gesto di generosità: una parte del raccolto è stata donata alla Fondazione UALSI Onlus di Don Alfonso Velonà, che si prende cura di giovani in difficoltà e anziani.

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“Non possiamo recuperare nulla per il mercato, ma almeno possiamo fare qualcosa di buono: raccogliere le angurie per chi ha bisogno. Questo è il nostro ultimo sforzo, la nostra solidarietà,” conclude l’agricoltore.

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In un anno difficile per tutta l’agricoltura calabrese, dove anche grano, pomodori e altri ortaggi subiscono crisi simili, questo gesto dimostra come il lavoro, pur nelle difficoltà, possa diventare generosità e speranza per la comunità.

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