"Animalismo-affarismo", la riflessione di Carlo Callegari

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Carlo Callegari, Dirigente nazionale del partito Animalista Italiano
  05 febbraio 2025 14:58

"Nessuno può ignorare che il patrimonio portante di ogni attività di volontariato è l'altruismo disinteressato per la sofferenza di qualsiasi esistenza vittima della violenza, che quindi non deve essere neppure sfiorato dal sospetto di fungere da copertura al malaffare.
Ne è consapevole l'associazione Save the Dogs and other Animals della fondatrice e presidente Sara Turetta, che dall'anno della sua fondazione nel 2005 ne  ha garantito la trasparenza, pubblicando il bilancio delle spese e delle donazioni di un'organizzazione strutturata ed efficiente, adatta a realizzare la concretezza e la continuità delle buone intenzioni.
Il report di Giulia Innocenzi sulla Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, la Leidaa, fondata dalla parlamentare di Forza Italia Michela Vittoria Brambilla, ha denunciato il dirottamento doloso delle somme elargite dalla generosità ad impieghi politici e personali.
La notorietà della presidente della Leidaa addensa inevitabilmente una spessa coltre di diffidenza sulla lealtà di ambientalisti e animalisti, trascinati tutti dal meccanismo del clamore mediatico nell'istintiva e indistinta indignazione dell'opinione pubblica.
Dettagliate spiegazioni ed oneste chiarificazioni della signora Brambillla sull'operato  della Leidaa potranno servire a delimitare le eventuali responsabilità al caso concreto, evitando spruzzi di fango a tutela della essenziale bontà dei volontari, immunizzata alle degenerazioni strutturali dalla loro convinta e vigile partecipazione.
Come cittadino e Dirigente nazionale del partito animalista mi preme dichiarare a scanso di possibili speculazioni di non avere mai intrattenuto rapporti con la Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente. 
Voglio precisare una volta per tutte che con la ministra Brambilla il Partito Animalista italiano non ha niente a che vedere visto che spesso ci associano a lei".

Tanto si legge in una riflessione a firma di Carlo Callegari, Dirigente nazionale del partito Animalista italiano

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