di MARCO VALLONE
ANPI Catanzaro, insieme a Cgil, Libera, Arci e altre associazioni, ha celebrato questa mattina, sul lungomare del quartiere Lido di Catanzaro, la festa del 25 Aprile. Ricorre oggi infatti l'80° anniversario della Liberazione e la sezione catanzarese dell'Associazione Nazionale dei Partigiani Italiani ha ritenuto necessario e fondamentale ricordare l'impegno di coloro che hanno resistito al fine di liberare l'Italia dalla dittatura nazifascista. L'appuntamento è stato patrocinato, inoltre, dal Comune di Catanzaro.
Una giornata di festa e impegno, dunque, rivolta al coinvolgimento delle nuove generazioni ma non solo: “La coscienza democratica va costruita prima di tutto tra gli adulti – ha dichiarato Mario Vallone, presidente provinciale Anpi Catanzaro -, perché sono tanti gli adulti che non hanno né una coscienza democratica né la consapevolezza del significato di questa giornata. I giovani, che a volte vengono criticati per essere distaccati, hanno dimostrato in questi giorni e in queste settimane, negli incontri nelle scuole e nei dibattiti, di essere molto più avanti di tanti adulti. Ma non c'è dubbio che dopo 80 anni c'è bisogno di rinvigorire il ricordo. Il ricordo da solo non basta, la memoria è importante, ma per creare consapevolezza e conoscenza c'è bisogno dello studio della storia. E allora il binomio, che noi utilizziamo per celebrare questa giornata, deve andare di pari passo tra storia e memoria”.
Una riflessione Mario Vallone ha voluto compierla anche sul manifesto di Ventotene, tenuto conto delle dichiarazioni della premier Giorgia Meloni che, nel marzo scorso, dopo averne letto alcuni passi, ha affermato: “Non so se questa è la vostra Europa ma certamente non è la mia”. Secondo il presidente provinciale Anpi Catanzaro “queste sono parole che abbiamo già commentato ampiamente e non ci sorprendono, dette da una persona che da quella storia, che aveva incarcerato gli ispiratori del manifesto di Ventotene, proviene. Ricordiamo che Colorni, Spinelli, Rossi erano confinati a Ventotene: non erano in villeggiatura come qualcuno caparbiamente vorrebbe far intendere. Un fascismo all'acqua di rose. No, erano confinati, e lì furono ispirati da un'idea di un'Europa dei popoli, di un'Europa di pace, di un'Europa senza guerra. E da lì scaturì quel grande manifesto di Ventotene che per noi ancora è un faro per orientarci nell'Europa di oggi. La Meloni si commenta da sola – ha proseguito Mario Vallone – perché, quando dice che non si riconosce nel manifesto di Ventotene, non capisco perché poi vada in parlamento a giurare sulla Costituzione. O perché vada in parlamento a ricordare l'Italia democratica. L'Italia democratica nasce da quelle scelte: da Ventotene, dalla resistenza, dalla lotta dei partigiani e delle partigiane”.
La giornata odierna, da parte di Anpi Catanzaro, si è voluto festeggiarla “attraverso un doppio standard. Non vogliamo perdere l'idea della festa perché si chiama festa della Liberazione e non altro – ha dichiarato il massimo rappresentante di Anpi Catanzaro -. Quindi noi, che di Papa Francesco siamo stati rispettosi e attenti seguaci dei suoi insegnamenti, dei suoi moniti, sulla guerra, sulla pace, sul trattare i migranti con più umanità, non abbiamo apprezzato molto questo invito alla sobrietà”. Frecciatina puntuta, dunque, alle dichiarazioni del ministro Musumeci che, nei giorni scorsi, aveva affermato che, a seguito della scomparsa di Papa Bergoglio, le manifestazioni per il 25 aprile sarebbero state “consentite naturalmente, tenuto conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. A questo proposito Mario Vallone ha evidenziato come ANPI Catanzaro abbia fatto “sempre manifestazioni sobrie e serie dove oltre al momento della festa, che consiste poi nel mettere un po' di musica delle lotte partigiane e del movimento operaio, in fondo di che cosa si tratta? Si tratta di ricordare un pezzo di storia d'Italia che ha riportato la democrazia e la libertà. Oggi noi sul lungomare di Catanzaro, come avviene da tanti anni, utilizzeremo un po' di festa e un po' di approfondimento, proprio a partire dal manifesto di Ventotene e da questa bella mostra che abbiamo fatto, di oltre 30 pannelli, che narrano in maniera didascalica i 20 mesi della resistenza italiana: è molto adatta per i giovani perché è molto facile da seguire. Un percorso per le persone giovani particolarmente, ma anche per gli adulti che vogliono capire che cosa sono stati i 20 mesi della lotta partigiana”.
Venendo all'attualità, secondo Mario Vallone nelle guerre di oggi c'è qualcuno che resiste? “Nelle guerre di oggi purtroppo c'è qualcuno che resiste perché le resistenze non sono mai finite – ha evidenziato il presidente provinciale di ANPI Catanzaro -. Abbiamo iniziato con l'aggressione della Russia all'Ucraina, e lì c'è una resistenza del popolo ucraino dopo più di tre anni. Ma ce n'è ancora un'altra, ancora più drammatica, che è quella di Gaza dove non si contano più i morti. Le guerre oggi, a differenza del passato, hanno ancora di più questo tratto distintivo che colpisce i civili e le persone che non c'entrano nulla, fino ai bambini, più dei militari. Normalmente noi eravamo abituati a pensare che le guerre le facessero gli eserciti, i militari. Oggi a Gaza abbiamo oltre 50mila morti, anche se, a dire il vero, riviste importanti come The Lancet parlano di almeno il doppio. Ma non ha importanza: in ogni caso parliamo di 30mila bambini e donne uccisi. Quindi bisogna resistere lì. Ma poi non dimentichiamo mai perché spesso si dimentica: Russia e Gaza riescono da sole a concentrare tutto l'orrore del mondo intero, ma oggi ci sono più di 50 guerre in corso. Siccome si combattono in almeno in 2 vuol dire che almeno 100 Paesi in questo momento sono in guerra. Ecco, ci sono centinaia di motivi ancora per resistere. Ma resistere anche richiamando principi nuovi, che sono quelli della pace, dell'umanità, della fratellanza. Appunto, visto che siamo a ridosso dei funerali del Papa, parlare di fratellanza – ha chiosato Mario Vallone – non è una parola brutta. Parlare di fraternità è bello. E' una bella parola. E allora bisogna tradurla nel concreto della vita, non nei momenti celebrativi e poi dimenticarsene il giorno dopo. Che cos'è il decreto sicurezza? Il decreto sicurezza, a cui noi abbiamo deciso di resistere, è una proposta di umanità quando si dice che persino per la resistenza passiva di un detenuto verranno ulteriormente inasprite le pene? E' umanità portare i migranti in Albania?”. Questi gli interrogativi finali posti quindi dal presidente di ANPI Catanzaro che, come spesso accade, non ha mancato di lasciare dunque degli spunti di riflessione su cui ognuno potrà lavorare, rispondendovi secondo il proprio personale modo di intendere la realtà, considerando la giornata di oggi non solo come un mero ricordo ma come un momento utile per parlare e discutere anche, e non con minore vigore, di presente.
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