
"L'apertura della caccia quest'anno è stata anticipata. Il partito animalista non ci sta e si oppone per questa decisione. L'attività di caccia, oltre che essere causa di morte per tanti animali, genera paura e stress negli stessi, sconvolgendo così il loro naturale equilibrio e i loro ritmi produttivi. Per questa crudeltà in Italia vengono uccisi almeno cento milioni di animali all'anno, per la maggior parte uccelli di varie specie, lepri, cinghiali, cervi, caprioli, daini, volpi etc. uccisi per divertimento".
Lo dichiara Carlo Callegari, Dirigente Nazionale del Partito Animalista Italiano.
"La caccia uccide anche gli uomini. Nella stagione venatoria 2023-3024, ci sono stati 12 morti e 56 feriti. Quest'anno c'è già stata una vittima in Calabria, l'uomo è rimasto ucciso da un colpo partito accidentalmente dal fucile che imbracciava.
Gli italiani sono nettamente contrari alla caccia e il partito animalista insieme ad altre associazioni, sta raccogliendo le firme per un referendum per l'abolizione della caccia".
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797