Aree interne, Uncem: "Tantissimi se ne sono accorti solo ora"

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images Aree interne, Uncem: "Tantissimi se ne sono accorti solo ora"
Vincenzo Mazzei
  09 luglio 2025 15:49

"Negli ultimi giorni, complice quella frase sullo “spopolamento irreversibile” da “accompagnare” (a pagina 45 del Piano strategico nazionale delle Aree interne, in fondo alle news in pdf), sono tantissimi a essersi accorti delle Aree interne. Uncem scriveva di quella frase il 9 giugno 2025. Qui.

Dopo venti giorni, molti ne hanno scritto, diffuso articoli – in particolare uno del Fatto Quotidiano -, aperto un intenso “dibattito”. Dunque, benvenuti nella Strategia Aree interne, con tutte le scelte, le risorse e le contraddizioni messe in campo dalla SNAI sin dal 2013 e dalle successive leggi di bilancio che l’hanno finanziata. Diciamo che già la definizione di “aree interne” è la prima cosa che meriterebbe di essere approfondita e senza nostalgia potrebbe finire al centro di un ottimo dibattito politico trasversale ai partiti, al quale Uncem contribuirebbe volentieri (giusto per evitare di affossarci come Paese in nuove classificazioni di Comuni e finire per considerare qualcosa interno o esterno ad altro in base al punto di osservazione… dalla città tutto risulta più “interno”, se si considera la città, appunto, il centro).

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Ma quello che più ci interessa oggi, e sul quale vale veramente la pena di agire con Ministro, Dipartimento, Parlamento, è l’attuazione del Piano una volta eliminata la frase sullo spopolamento irreversibile da accompagnare. Unico modo per togliere di mezzo quella frase, è dimostrare che sulle aree interne questo Paese vuole puntare. E ci sono diversi modi per farlo, concreti e carichi di strategia allo stesso tempo. Lo deve fare il Ministro Foti, con il Governo, con il Parlamento. Insieme. Si deve dare un segnale forte. Un modo è rispettare i territori favorendo gli investimenti delle risorse stanziate dal 2015 a oggi, togliendo ogni collo di bottiglia nazionale o regionale che blocca, da troppo tempo, la spesa. Togliamo i tappi. Ogni Regione lo faccia, insieme con lo Stato. Altra cosa da fare, oggi dal Ministero, dal Ministro Foti, dal Dipartimento, destinare i 40milioni di euro per la prevenzione degli incendi boschivi (dopo i 60 già stanziati e ripartiti due anni fa) interamente ai territori, evitando di trattenerne 20 (di quei 40) al Ministero dell’Interno. Altra cosa? Collegare finalmente Strategia Aree interne, Strategia per la Montagna (visto che la Camera sta esaminando il ddl montagna), Strategia per le foreste, Strategia delle Green Community. Avere tutte queste Strategie diverse, quando la Francia ha un’unica “Agénda Rural”, rischia di complicare tutto il lavoro dei territori. Dopo aver chiuso l’Agenzia della Coesione (la Francia non l’ha fatto) il Dipartimento deve agire con intensità e forza. Trovare sinergie e sincronizzazioni tra Stategia è possibile.

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Altra cosa decisiva, urgentissima, agire sulle norme. Su scuole, trasporti, sanità, serve uno scatto che abbiamo chiesto ai Ministri competenti. Uncem ha chiesto di recente, di nuovo, dopo più domande, al Ministro dell’Istruzione di avviare un tavolo permanente sul futuro delle scuole di montagna (con Indire). È decisivo. Non si perda tempo.

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Ultima cosa, il Ministro Foti ha oggi la grande occasione per investire. Mettere – in accordo con il Parlamento – oggi, domani mattina, nuove risorse (dell’FSC ad esempio) sulla Strategia per le aree interne e montane, sostenendo le prime 72 aree pilota e le nuove 43. Estendendo la Strategia, le Strategie d’Area, a tutti i Comuni ultraperiferici, periferici, intermedi, che lavorino insieme in forme aggregative stabili e forti – che le Regioni devono attivarsi a fare ovunque. Una sola vera Strategia per Alpi e Appennini e territori più fragili, più deboli. Questo è il momento per investire 2 nuovi miliardi di euro che si sommino al miliardo fin qui non speso. Per il 60% del Paese. E parallelamente agire sui servizi, sui parametri e sulle scelte di erogazione, costruzione, dimensionamento. È il momento giusto. Non solo. È il momento anche per guardare al 2028, alla nuova Programmazione comunitaria. E con il Vicepresidente Fitto, il Ministro Foti e il Governo, con il Parlamento tutto, possono costruire finalmente una Agenda per le Aree montane e le aree interne, proprio come esiste una Agenda urbana con uno specifico PON. Il patto tra Città e territori lo facciamo su queste due Agende parallele. Le Green Community – anche per le zone del mare e dei fiumi – diventino chiave del nuovo sviluppo. Mettendo insieme una visione di futuro che includa e che vada oltre il dibattito di queste ore “fondo unico” UE si o no. Uncem contribuisce a unire, propone, non cerca le polemiche, va oltre le ideologie. Getta ponti. Al Ministro Foti diciamo: lavoriamo per strutturare una nuova politica per le aree interne e montane. Dare un segnale concreto – risorse e norme – ora è la priorità per togliere di mezzo ogni possibilità – anche solo sulla carta, più o meno concreta – di “spopolamento irreversibile” da accompagnare".

Lo scrivono, in una nota, Marco Bussone, Presidente Uncem nazionale, e Vincenzo Mazzei, Presidente Uncem Calabria.

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