Asp di Vibo, per la Cisl "sistema ormai allo stremo"

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  10 novembre 2025 16:16

«La nuova rinuncia di un professionista dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia non è un episodio isolato, ma l’ennesimo segnale di un sistema ormai allo stremo, in cui reparti fondamentali vengono sorretti da personale ridotto all’osso, sale operatorie restano chiuse per mancanza di specialisti e i cittadini, da anni, sono costretti a cercare altrove quel diritto alla cura che dovrebbe essere garantito in ogni territorio».

E’ quanto affermano il segretario generale della Cisl Magna Grecia Daniele Gualtieri, il segretario generale della Cisl Funzione Pubblica Magna Grecia Antonino D’Aloi ed il segretario generale della Cisl Medici Magna Grecia Luciana Carolei, che proseguono: «La situazione dell’area urologica dell’ospedale di Tropea, retta da soli due medici per un’intera provincia, con attività limitata e servizi impossibili da erogare per l’assenza di figure essenziali, rappresenta in modo plastico il fallimento di un modello di governance che non può più essere affrontato con strumenti ordinari. Serve un’assunzione di responsabilità immediata e concreta da parte della politica e della Commissione che guida l’Asp. Se da un lato è necessario portare avanti l’azione di risanamento aziendale, dall’altro occorre uno sforzo straordinario, capace di recuperare decenni di ritardi, di programmare il reclutamento, di rafforzare i servizi, di rendere attrattivi i reparti e di garantire condizioni di lavoro dignitose ai professionisti.

Ogni medico che va via, ogni reparto che chiude o che non è in condizioni di operare al meglio, è un pezzo di sanità pubblica che si perde. Non possiamo consentire che il territorio vibonese continui a essere terreno di arretramento continuo. Chiediamo quindi un cambio di passo urgente: programmazione, buona organizzazione, assunzioni, utilizzo degli strumenti straordinari consentiti dalla normativa, attenzione reale alle condizioni degli operatori, alla loro dignità e ai loro diritti, e soprattutto un confronto stabile con il sindacato, che è pronto a fare la propria parte per sostenere il sistema sanitario nella garanzia di un diritto fondamentale dei cittadini quale quello alla salute».


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