Dopo un intero anno di paziente attesa, la prima pietra rompe il silenzio e confida di sentirsi triste e sola.
Come qualcuno ricorderà, il 4 dicembre dello scorso anno, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, si tenne una sfarzosa cerimonia per celebrare l’avvio dei lavori per la realizzazione di un cavalcavia ed un sottovia nel comune di Sellia Marina.
Una giornata di festa, per la posa della prima pietra e per la presenza del Governatore Oliverio, dell’Assessore Musmanno, dei vertici di RFI, dell’impresa Morfù e, ovviamente, del Sindaco Mauro.
Certo alcune località sarebbero rimaste completamente isolate a causa della fretta ma, parafrasando un proverbio vecchio di qualche migliaio d’anni, chi è senza consenso …posi la prima pietra.
Un anno addietro - si legge in una nota diffusa dal Codacons - depositavamo una denuncia nei confronti dei protagonisti di questa brutta storia, la cui testardaggine, anche rispetto alle preoccupazioni e sollecitazioni del Prefetto, hanno creato l’innesco perfetto per un problema di ordine pubblico da parte chi quell’ordine dovrebbe preservarlo, tutelarlo e difenderlo.
Infatti ci sono delle popolose località, Chiaro, Rivachiara, Villaggio Uria, Ruggero che rimarranno praticamente isolate.
Ma il Codacons ne ha per tutti. Aveva presentato, infatti, un esposto-denuncia anche nei confronti dell’impresa che si era aggiudicato l’appalto per l’ammodernamento della tratta ferroviaria ionica, per un valore di svariati milioni di euro, ovvero la Morfù Srl.
Del resto, secondo la DDA di Reggio Calabria quella società sarebbe infiltrata dalla ‘ndrangheta, e questo sospetto ha condotto al sequestro della stessa società.
Altra brutta storia, anche perché i protagonisti sono sempre gli stessi, RFI e Morfù Srl.
Avevamo chiesto “precisi chiarimenti” a Rete Ferroviaria Italiana, alla Regione Calabria, all’ANAC ed alla Procura, per comprendere come si potesse far finta che nulla fosse mai accaduto.
Non solo chiarimenti, ma anche delle precise garanzie.
Perché “laddove fosse vero quanto sostiene l’Ufficio di Procura – sosteneva Francesco Di Lieto, vicepresidente nazionale del Codacons – ci troveremmo dinnanzi ad un duplice problema. Infatti quando si concede un appalto ad imprese che parrebbero legate alla n’drangheta, i risultati sono devastanti. Sia per quanto attiene la legalità violata, con imprenditori onesti ridotti in miseria mentre il denaro pubblico finisce proprio per alimentare la criminalità; sia per quanto attiene la sicurezza delle opere e dei Cittadini.
Eppure un anno addietro erano tutti a brindare.
Non a caso il Sindaco ebbe a definirlo “un giorno di festa”, dispensando ringraziamenti per un’opera che “è un sogno per i sellesi. Un sogno che finalmente si realizza”.
A distanza di un anno, di quel sogno, rimane soltanto la prima pietra.
Forse qualcuno ha voluto giocare, alla ricerca di un momento di celebrità.
Il Governatore lo scorso anno concludeva il suo lungo intervento, con una frase che, riletta oggi, assume un significato davvero inquietante: “Se ci crediamo, insieme possiamo smuovere le montagne. Io ci credo”.
Forse Oliverio riuscirà a muovere le montagne, intanto quella pietra è sola da ben 365 giorni.
E così, ad un anno dalla giornata di festa e dalle dichiarazioni commosse di politici e politicanti, dalla benedizione impartita dall’arcivescovo metropolita …riteniamo sia doveroso dare la parola proprio alla “prima pietra”.
Quella posta il 4 dicembre 2018 e che da allora attende l’inizio dei lavori.
“Mi hanno lasciato da sola”, dichiara il sasso. “Ho guardato il cantiere fermo ed ho aspettato che arrivassero altre pietre a farmi compagnia”.
Certo di storico, per il momento, non c’è nulla.
Ma allora perché tanta fretta per far partire qualcosa che, come abbiamo potuto constatare, non è mai neppure iniziato?
Un mistero.
Ma si annunciano clamorose novità.
Infatti, in singolare concomitanza con le tornate elettorali, come le famigerate VACCHE DI FANFANI, appaiono nuovi mezzi per illudere i Cittadini su un imminente inizio dei lavori.
Tuttavia, finite le operazioni elettorali, proprio come quelle vacche, i mezzi spariscono e la pietra resta sola.
Per questo motivo, il Codacons rivolge un accorato appello alle Autorità, civili, militari e religiose, affinché si affrettino ad organizzare una nuova cerimonia, magari per LA POSA DELLA SECONDA PIETRA.
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