"Giorni di soddisfazione e di rinnovato impegno. Possiamo sintetizzare così quelli che stiamo vivendo, a fronte di temi cruciali per la Calabria come per il resto del Paese e di nodi che stanno venendo inevitabilmente al pettine. Soddisfazione, perché le nostre battaglie, quelle in cui abbiamo giocato un ruolo da protagonisti, portano risultati e sono risultati importanti. Abbiamo denunciato con forza i pericoli nascosti dietro la scellerata riforma Calderoli, dietro la volontà pervicace di un ministro di spaccare il Paese per rincorrere il vecchio sogno secessionista dei leghisti. Uno scenario inquietante e drammatico, con un Mezzogiorno abbandonato a se stesso e oggettivamente nell’impossibilità definitiva di colmare il gap con le aree più ricche e forti del resto d’Italia", scrivono dall'Associazione Politica e Culturale Cambiavento.
"Per questo salutiamo con sollievo la decisione della Corte Costituzionale, - proseguono - che smantellando l’impianto fondante della riforma Calderoli, riaffida al Parlamento il compito di sanare tutte quelle parti apertamente in conflitto con la nostra Carta e i suoi princìpi: unità della Repubblica, solidarietà tra le regioni, eguaglianza e garanzia dei diritti dei cittadini, equilibrio di bilancio. Si riaprono i giochi, quindi, e si rinnova l’impegno".
"Quello stesso impegno che abbiamo profuso per contrastare un’altra operazione che si voleva consumare, in questo caso sulla pelle dei calabresi in particolare. Ci siamo battuti contro il parco eolico marino - evidenziano - che si voleva costruire nelle acque del golfo di Squillace. Un “mostro” che avrebbe compromesso gravemente il nostro patrimonio di beni ambientali e paesaggistici e con esso la nostra libertà di progettare uno sviluppo ecosostenibile basato sulle risorse endogene del nostro territorio. Tutto questo, senza alcun beneficio alternativo per i calabresi ma solo la soddisfazione di chi della sacrosanta transizione green ha fatto un suo strumento di speculazione privata. Anche la Regione, alla fine, ha sposato le nostre tesi e ha aggiunto il suo “no” al parco eolico off shore motivandolo con gli argomenti che abbiamo portato avanti sin dalla prima ora. Lo abbiamo fatto contribuendo a costruire in loro sostegno una massa critica forte, composta da Comuni, movimenti di base, semplici cittadini. Un fronte ampio e rappresentativo, che ha fatto sentire forte e chiara la sua voce, ribaltando il pregiudizio che vorrebbe la Calabria debole, incapace di difendersi o addirittura indifferente rispetto alle sorti del suo futuro".
"Infine, il ponte sullo Stretto. Registriamo in queste ore un ulteriore tentativo da parte della Lega Nord di dirottare, attraverso un emendamento alla manovra finanziaria, altre risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione, dopo quelle già abbondantemente depredate, per coprire la lievitazione dei costi dell’opera. Un’opera inutile e pericolosa, devastante per il territorio, lo scalpo ambito da Salvini che certo non ha alcun interesse a usare le risorse del Fondo per scuole od ospedali ma spera di infinocchiare altre fette di elettorato agitando l’illusione di una infrastruttura faraonica, che probabilmente non vedrà mai la luce, ma che intanto sottrarrà miliardi che avrebbero potuto portare ben altri benefici. La battaglia contro il ponte è aperta e non arretreremo di un passo nel portarla avanti. L’impegno è vincere anche questa, come è stato per l’autonomia differenziata e il parco off shore", conclude Cambiavento.
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