Avvocati, magistrati e professori discutono della riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza

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Giovanni Battista Nardecchia tribunale di Monza, Vincenzo de Sensi della Luiss Roma e Song Damiani del Tribunale di Catanzaro
  29 ottobre 2019 12:47

Il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, ossia il D.l.vo n.14 del 12 gennaio 2019, segna una svolta epocale non solo del diritto fallimentare, a partire dal restyling lessicale (“liquidazione giudiziale” al posto di “fallimento”) ma anche e soprattutto con riferimento alle singole realtà economico-produttive, prevedendo l’accertamento anticipato della crisi e avendo come obiettivo soluzioni conservative e di continuità aziendale.

 A tal fine, già dopo trenta giorni dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, sono entrate in vigore le norme che impongono alle imprese in forma societaria o collettiva di dotarsi di un assetto organizzativo che consenta una tempestiva emersione della crisi per l’adozione di soluzioni che garantiscano la continuità aziendale. Ne consegue una accresciuta responsabilità degli organi amministrativi e di controllo delle società.

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L’aspetto più innovativo è costituito dall’introduzione delle c.d. misure di allerta con la previsione di procedure gestite da un organismo pubblico appositamente costituito presso le Camere di commercio.

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Dal punto di vista processuale il nuovo codice introduce un procedimento unitario per l’accertamento dell’insolvenza e modifica le procedure concorsuali alternative alla liquidazione sempre in un’ottica di favor nei confronti della continuità aziendale e del risanamento dell’impresa non trascurando la salvaguardia dei livelli occupazionali.

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Infine, la riforma investe anche le procedure di sovraindebitamento che riguardano sia il consumatore che i soggetti non fallibili (piccole e medie imprese; imprese agricole; enti pubblici e professionisti), introducendo per la liquidazione controllata del sovraindebitato la legittimazione attiva anche del creditore e, se si tratta di impresa, del pubblico ministero.

In considerazione del forte impatto della riforma, ancor prima culturale che giuridica, il corso si propone di approfondirne gli aspetti maggiormente innovativi in un’ottica di continuità con prassi emerse in relazione alla legge fallimentare ancora vigente e con spunti interpretativi atti a creare soluzioni applicative condivise e ragionate.

Ciò premesso, in considerazione della ormai prossima entrata in vigore della riforma, la Scuola Superiore della Magistratura, Formazione decentrata del distretto di Catanzaro, costituita dalle dottoresse Song Damiani, Beatrice Magarò, Marta Agostini, Angela Continisio e Giacinta Santaniello, ha organizzato un corso di formazione, accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, su “La riforma del diritto fallimentare e il nuovo codice della crisi d’impresa” che si è svolto il 28 ottobre 2019 in Catanzaro, presso il Palazzo De Nobili – Sala dei concerti - articolato in due sessioni, una di matrice civilistica e l’altra di matrice penalistica. All’incontro si è unito anche il presidente del Consiglio comunale di Catanzaro, Marco Polimeni, il quale ha voluto salutare il tavolo dei relatori e gli organizzatori e dell'avvocato Amedeo Bianco e del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Catanzaro. 

Sono stati trattati temi di particolare interesse quali gli elementi costitutivi della responsabilità degli organi di gestione e controllo e la conseguente quantificazione del danno; l’anticipata emersione della crisi e le nuove misure d’allerta ed i rapporti tra tribunale e procura della repubblica; la consecuzione tra procedure concorsuali.

Nel pomeriggio alla ripresa dei lavori, sono stati affrontati i seguenti argomenti: il ruolo del p.m. nella disciplina attuale e nel codice della crisi e la necessaria emersione anticipata della crisi; il contributo investigativo e flussi informativi tra organi delle procedure concorsuali nonché i rapporti tra tribunale e procura della repubblica.

Questo evento formativo, organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura e accreditato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, ha visto la partecipazione di numerosi magistrati da tutto il distretto e di altrettanto numerosi professionisti, avvocati e dottori commercialisti, non solo per l’interesse dovuto alla particolare attualità e novità delle tematiche affrontate ma anche per l’autorevolezza dei relatori che hanno affrontato e discusso degli argomenti previsti nel programma: il dott. Roberto Fontana della Procura della Repubblica di Milano; il dott. Giorgio Orano della Procura della Repubblica di Roma; il dott. Giovanni Battista Nardecchia del Tribunale di Monza e il prof. Vincenzo De Sensi della LUISS di Roma.

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