Bambini tolti alla famiglia nel bosco, Spadanuda: “Il dramma del distacco tra genitori e figli”
21 novembre 2025 20:01
di GIANCARLO SPADANUDA
La notizia di queste ore,terribile,è quella secondo la quale ,per intervento giudiziario ,viene decisa la separazione tra un padre ed il resto della famiglia (moglie e tre figli minori);la loro colpa? Quella di vivere in un bosco isolato e non avere né Tv, né acqua,nè luce,nè il bagno in casa;ma soprattutto quella di non frequentare la scuola pubblica (ma solo quella privata). Ci sembra veramente poco.
Negli USA ho personalmente visto centinaia di persone vivere nei boschi, al disopra dell’area di NY, in condizioni ben peggiori di quelle che stiamo vedendo in TV.
Basta comunque addentrarsi nelle periferie delle grandi città per assistere a ben peggio;gli assistenti sociali che fanno? Non li vanno a scovare?
Cicerone in DE AMICITIA ,afferma che: “ non è possibile interrompere il legame di affetto che lega i figli ai genitori se non con una cattiveria detestabile”.
Non è assolutamente accettabile che si possa entrare nelle scelte di vita personali, purchè non contrarie al buon senso ed alla legalità.
Nel mito della Caverna di Platone,coloro che dicono la verità vengono in qualche modo repressi nella società:il padre di cui sopra, e le TV (LE IENE) sono concordi nell’affermare che i bimbi stanno bene,sono puliti,sono felici,socializzano con altri bimbi.
A volte la mente sceglie l’oscurità e la schiavitù;l’ignoranza è beatitudine;ci vuole coraggio per affrontare la verità ed essere liberi.
Che succede ordunque?
Viviamo in un mondo distopico,cioè anti-utopico,negativo,spaventoso,caotico, ove impera la cancel-culture che critica o scredita chi presta attenzione all’uguaglianza,alla fratellanza,all’amore verso i figli.
Un proverbio sentenzia: “vale più un padre che cento pedagoghi”.
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