Insegno oramai da venti anni all’Università ’Magna Graecia di Catanzaro. Sono nato a Prato, in Toscana, ahimè 66 anni fa, e prima di trasferirmi qui in Calabria con la famiglia, lavoravo all’Università’ di Firenze come Ricercatore. Mia moglie ed io abbiamo cresciuto i nostri figli qui in Calabria, figli che ora si sono trasferiti a Firenze per iniziare gli studi universitari, ma che quando possono e soprattutto in estate, ritornano in questa terra dai loro amici mai dimenticati: “Babbo (alla toscana) Firenze è senz’altro una città’ affascinante e soprattutto a misura d’uomo, ma non possiamo cancellare la memoria del mare con il quale siamo cresciuti e che , in qualche maniera, ha fatto di noi quelli che siamo”. E così la mia famiglia è stata “adottata” da questa terra, certo non facile, della quale non potremo più fare a meno. Terra dove riposa mia madre, che era scesa dalla sua amatissima Prato per vedere i nipotini e non se ne era più andata.
La materia che insegno, Anatomia Umana, non ha mai affascinato gli studenti di Medicina, e anche quando studiavo all’Università di Firenze ci aiutavamo con qualche sonnellino per arrivare alla fine della lezione. Così quando sono sceso in Calabria come unico Professore di Anatomia Umana, ho dovuto inventarmi un modo di fare lezione preoccupandomi, in primis, di fare rimanere svegli gli studenti.
I miei studenti. Devo molto a loro, perchè mi hanno accompagnato in questa esperienza “in solitario” direbbero i velisti, alla ricerca di un metodo di insegnamento che potesse essere vicino al loro mondo di “nativi digitali”. Così in questi anni mi sono confrontato con tanti di loro che provenivano da tanti luoghi di questa Regione, dalle città come dai paesini più sperduti dell’entroterra.
Dopo venti anni posso dire di essere orgoglioso di questi giovani. Ho continuato a studiare incalzato dalle loro domande, costruendo con loro un percorso sicuramente non ortodosso di “fare lezione”. All’inizio della mia carriera all’Università di Catanzaro, quando mi accingevo dopo l esame a mettere il voto sul libretto, sbirciavo sempre,per cercare di conoscere meglio questa Regione, le località di provenienza degli studenti: Belito Porto Salvo, Serra San Bruno, Cutro, Soveria Mannelli, Santa Severino, Rossano e tanti altri, dei quali non avevo la benchè minima idea di dove si trovassero. Oggi non è più così e posso dire di conoscere abbastanza bene questa terra perchè con mia moglie l’abbiamo percorsa in lungo ed in largo rimanendone ammaliati.
Mi sono rivisto, in questi anni, nei miei studenti che il lunedì mattina lasciano i loro trolley nell’atrio dell’università dopo aver trascorso il fine settimana in famiglia. Anch’io ero uno studente “provinciale” che dalla laboriosa Prato, tutte le mattine, dopo essere arrivato a piedi alla stazione, prendevo il treno per raggiungere l’ “inarrivabile” Firenze.
Si parla ad intervalli più o meno cadenzati del divario Nord/Sud e non è certamente mia intenzione affrontare, per l’ennesima volta, questa annosa tematica che a tutt’oggi ha visto scorrere, “inutilmente”, fiumi di analisi e riempito intere biblioteche nel tentativo, rivelatosi vano, di ridurre questo storico gap. Figuriamoci cosa posso aggiungere io, semplice docente di Anatomia Umana.
Quello che invece anch ‘io desidero dire, richiamando una semplice ed amara realtà, è che i nostri studenti non hanno le stesse condizioni di partenza (pari opportunità) dei loro colleghi che abitano le Regioni che lambiscono l’Europa.Non hanno sicuramente gli stessi stimoli, ma molti di loro sono comunque bravi studenti , perchè impegnandosi tenacemente contro i soliti stereotipi che li vorrebbero studenti di serie B, si animano di una voglia di riscatto che li rende più maturi della loro pur giovane età. In questi anni la nostra Università si è dotata di un Tavolo Anatomico per la Dissezione Virtuale, uno strumento eccellente per lo studio dell’Anatomia che ha affascinato cosi tanto gli studenti si’ da organizzare il calendario del Tirocinio comprendendo il Sabato ed a volte anche la Domenica.
Penso proprio che saranno dei bravi medici, questi nostri ragazzi, in una terra che dovrebbe approfittare del loro entusiasmo , della loro forza e delle loro competenze, per costruire quella Calabria, che anche un toscanaccio come il sottoscritto, vorrebbe migliore.
*Ordinario di Anatomia Umana
Università Magna Graecia
Catanzaro
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