di CLAUDIO MARIA CIACCI
Nel cuore della Calabria, tra i profumi della macchia mediterranea e le brezze del Mar Ionio, sorge un borgo che pare sospeso nel tempo: Belcastro, una perla silenziosa della provincia di Catanzaro. In queSto scritto breve ma intenso, ripercorriamo la storia, l’anima e i protagonisti di questo luogo incantato. Belcastro ha radici antiche. In epoca medievale era conosciuto come Geneocastro, poi Bellicastro, fino a diventare Belcastro, ovvero “bel castello”, nome ispirato alla sua rocca imponente che domina il paese dall’alto. Un tempo punto strategico per la difesa della costa ionica, il borgo fu crocevia di culture normanne, bizantine e aragonesi.
Secondo la tradizione, proprio in questo borgo nacque San Tommaso d’Aquino, uno dei più grandi filosofi e teologi della storia cristiana. Anche se alcune fonti indicano Roccasecca come luogo di nascita, a Belcastro si custodisce con devozione questa eredità spirituale. Ogni anno, il 21 marzo, il paese si raccoglie in processione per festeggiare il suo santo patrono. Il Castello dei Conti d’Aquino, ancora oggi visibile, è uno dei simboli più amati del borgo. Le sue mura raccontano secoli di battaglie, fede e nobiltà. Belcastro vanta numerose chiese, tra cui la splendida Cattedrale di San Michele Arcangelo, l'antica Chiesa dell'Annunziata e la suggestiva Chiesa della Pietà, recuperate e valorizzate negli ultimi decenni. Questi luoghi non sono solo luoghi di culto, ma veri e propri scrigni di arte e memoria collettiva.
Tra le famiglie che hanno segnato la storia recente di Belcastro, spicca senza dubbio la famiglia Ciacci. Impegnata da generazioni nella vita politica, culturale e sociale del borgo, la famiglia ha lasciato un’impronta profonda nella comunità. In particolare il Cavaliere Ivan Ciacci, stimato medico che ha ricoperto il ruolo di sindaco per due mandati, dal 2002 al 2012. Durante il suo periodo amministrativo, Belcastro ha vissuto una fase di recupero e rinascita: numerosi monumenti storici sono stati restaurati, tra cui le principali chiese e il castello. Il suo impegno ha avuto l’obiettivo di valorizzare il patrimonio locale, sostenere i giovani e rilanciare l’identità del borgo in chiave culturale e turistica.
La visione del medico Ciacci è sempre stata quella di un paese vivo, radicato nelle tradizioni ma capace di guardare al futuro. Negli ultimi anni, Belcastro ha intrapreso un affascinante percorso di rigenerazione artistica. Grazie a progetti come Il Paese delle Fiabe, le strade si sono riempite di murales ispirati alla letteratura per l’infanzia, trasformando il borgo in una meta suggestiva per grandi e piccini. L’anima di Belcastro è fatta di pietra e vento, ma anche di sogni. È un paese che resiste, grazie ai suoi abitanti, alla sua storia e a chi ha scelto di non dimenticare. Belcastro non è solo un luogo, è un sentimento: di appartenenza, di bellezza, di radici profonde. Le sue strade parlano, le sue mura ascoltano. E chi ci passa, spesso, ci ritorna. Perché qui, tra cielo e pietra, c’è ancora spazio per la meraviglia.
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