"Ritengo assolutamente fuori luogo il continuo rimpallo di responsabilità fra l'amministrazione provinciale e quella comunale in merito al futuro, anzi, anche al presente visto che i quattro dipendenti rimasti avanzano sette mensilità, della Biblioteca Civica di Cosenza". Lo afferma, in una nota, la deputata del M5S alla Camera Anna Laura Orrico.
"Dalle continue schermaglie fra le parti - prosegue Orrico - si evince, purtroppo, la mancanza di una visione condivisa, per come previsto fra l'altro dallo Statuto, di uno dei più importanti, e prestigiosi, istituti culturali del territorio, a fronte, ahinoi, di pochi lavoratori cui si fa anelare lo stipendio anche in vista delle meritate ferie estive. C'è un patrimonio culturale di inestimabile valore, quale quello della Civica, cui non viene dato alcuna opportunità di rilancio. Ma d'altronde, come si può pensare ad un rilancio della biblioteca se non si provvede a rilanciare le risorse umane che, fra le pur mille difficoltà esistenti, provano a dare continuità ad un servizio rimasto decapitato?".
"Anche in Calabria - sostiene la deputata del M5s - esistono esempi positivi da cui poter trarre eventualmente spunto come il Sistema bibliotecario vibonese dove, attraverso un'opera di attenta riorganizzazione ed il ricorso a strategie di fundraising, sono stati attratti investimenti privati capaci di rigenerare le funzioni della biblioteca. Inoltre, ci sarebbero anche dei fondi regionali da poter utilizzare: che fine hanno fatto e che progetto di rilancio, con quei soldi, la Civica vuole mettere in campo? Come ribadito in diverse, precedenti, occasioni con i soggetti coinvolti, ricordo l'invito in Provincia del presidente Iacucci che mi rassicurava sulla questione stipendi e la ricorrenza dei 120 anni della Civica dove incontrai rappresentati di Palazzo dei Bruzi dai quali ricevetti altrettante rassicurazioni, mi metto a disposizione per ciò che attiene le mie prerogative, qualora sia necessaria opera di interlocuzione e intermediazione anche verso altre istituzioni, per evitare di scrivere un ulteriore, mesto, capitolo della storia infinita della Biblioteca Civica di Cosenza".
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