di PAOLO CRISTOFARO
Termine scaduto, ma il governo Meloni prende tempo. Bruxelles pressa l'Italia, sotto procedura d'infrazione per il mancato adeguamento delle concessioni demaniali marittime alla direttiva Bolkestein; questione che si trascina da oltre 15 anni. L'articolo 12 della direttiva prevede l'impossibilità di rinnovare concessioni all'infinito e l'obbligo di indire procedure di gara per la gestione delle spiagge. Nella giornata di ieri era attesa la risposta del governo italiano all'Unione Europea, ma l'attesa si è conclusa con un nulla di fatto. L'Italia ha chiesto ancora tempo a Bruxelles, rinviando a maggio 2024 la scadenza per la ricognizione dei lidi e manifestando l'intenzione di procedere con le proroghe delle concessioni fino alla fine del prossimo anno. Intanto, ieri, gli imprenditori balneari (anche calabresi) erano a Roma per far sentire la loro voce.
I balneari di tutta Italia si sono ritrovati a Roma, davanti a Montecitorio, per esprimere dissenso rispetto alla direttiva, che non prevede il proseguimento della gestione "illimitata" delle concessioni, ma l'avvio di procedure di gara per affidare i tratti di costa al migliore offerente, sia in termini economici che di gestione. Per i balneari è, invece, la via più breve per svendere - anche alle multinazionali e ai grandi investitori - un settore d'eccellenza dell'Italia turistica, caratterizzato proprio dalla gestione familiare, micro-aziendale e legata al territorio.
In vista dell'iniziativa, a Roma, ampio schieramento di forze dell'ordine, con la piazza presidiata dalla Polizia col reparto mobile. Tuttavia, l'iniziativa di ieri è stata del tutto serena, senza disordini. I balneari, anche calabresi, si sono ritrovati per un confronto pubblico, alternandosi al microfono per raccontare le proprie esperienze gestionali e il loro punto di vista. Attendevano la risposta del governo - risposta da far pervenire poi a Bruxelles - ma il governo, sostanzialmente, ha preso tempo. Tra i gestori presenti anche Francesco Paonessa, imprenditore balneare di Squillace (in provincia di Catanzaro), sentito da La Nuova Calabria, che da tempo gestisce un noto lido sulla costa; in passato, oltretutto, vittima di atti intimidatori, dato che il suo lido ha subito un rovinoso incendio. Attualmente in Italia il 33% delle spiagge risultano oggetto di concessioni demaniali marittime. Il censimento nazionale dovrà procedere con tempi serrati. L'Europa chiede risposte e l'Italia rischia sanzioni.
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