Bonifica a Crotone, scatta la diffida a Eni e si minaccia querela: "Morti in aumento"

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L'avvocato Francesco Pitaro
  06 maggio 2024 18:49

di STEFANIA PAPALEO

Era il 24 ottobre 2019 quando la conferenza dei servizi decise che Eni avrebbe dovuto dare avvio alle operazioni di smaltimento dei rifiuti industriali di Crotone trasferendoli al di fuori della regione Calabria. Cinque anni trascorsi inutilmente, complice la condotta omissiva di quegli enti pubblici che avrebbe dovuto vigilare sull’esecuzione dei provvedimenti a cui non è stata data esecuzione. E ora Eni ha addirittura chiesto la convocazione di altra conferenza dei servizi al fine di ottenere la modifica del provvedimento e la revoca dell’obbligo di smaltire i rifiuti pericolosi/industriali al di fuori della regione Calabria utilizzando eventualmente discariche esistente nella stessa città di Crotone.

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Da qui la decisione assunta dalla Federazione Provinciale di Crotone del Partito Democratico, in persona del Segretario in carica Leopoldo Barberio, ha deciso, per mano dell’avvocato Francesco Pitaro, di spedire un atto stragiudiziale di diffida e messa in mora all'indirizzo di Eni, preannunciando, in caso di omessa adesione al contenuto del presente atto, "di agire in sede giudiziaria a tutela del territorio e della comunità di Crotone e della salute dei cittadini al fine di ottenere l’effettivo smaltimento dei rifiuti al di fuori della regione Calabria ed anche in sede penale con il deposito di un esposto/querela direttamente nei confronti di tutti coloro che hanno omesso di dare esecuzione allo smaltimento dei rifiuti fuori dalla regione Calabria in virtù di atti immediatamente efficaci e vincolanti e di tutti coloro che hanno omesso di vigilare e controllare sulla esecuzione di tale obbligo, chiedendo che si indaghi in relazione all’accertamento dei reati di cui agli artt. 452 bis c.p. (Inquinamento ambientale), 452 terc c.p. (morte o lesione come conseguenza del delitto di inquinamento ambientale), 452 quater c.p. (disastro ambientale) e 452 terdecies (omessa bonifica) e di ogni altra ipotesi di reato".

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"Il tentativo di Eni di eludere l’impegno assunto nell’anno 2019 deve essere respinto a tutela della città di Crotone e della sua comunità e della salute dei cittadini", afferma nero su bianco l'avvocato Pitaro, nell'atto trasmesso anche al prefetto di Crotone "affinchè ne abbia contezza e assuma le iniziative dovute", dal momento che sono tragicamente note le ricadute della permanenza dei rifiuti pericolosi industriali sulla salute dei cittadini e sul territorio, dal momento che da più parti si è rilevato l’aumento di casi di tumori "che vengono imputati all’esistenza dei rifiuti industriali mai rimossi da chi avrebbe dovuto rimuoverli" e che "la permanenza dei pericolosi rifiuti, che non sono ad oggi stati omissivamente smaltiti fuori dalla regione Calabria, oltre che colpire la salute dei cittadini è causa evidente di inquinamento ambientale".
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