Bonifica ex Sin di Crotone, Potere al Popolo: "Siamo dalla parte dei cittadini"

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  11 aprile 2025 17:33

Di seguito la nota stampa di Potere al popolo. 

"L’Osservatorio Nazionale Amianto ONA di Roma, riferito al Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone, ha affermato che: “La ex-Pertusola Sud di Crotone, una delle maggiori industrie metallurgiche italiane, ha contaminato l’ambiente per decenni. Tonnellate di scarti tossici, contenenti arsenico, piombo e cadmio, sono state disperse senza alcuna regolamentazione ambientale adeguata né misure di contenimento efficaci. Questo inquinamento ha avvelenato l’intero territorio circostante, trasformando Crotone in uno dei luoghi più contaminati d’Italia.”
Nel 1995, a causa della noncuranza del territorio e il dissesto idrogeologico, il fiume Esaro ruppe gli argini e fu una tragica alluvione: oltre 10 morti.
A Crotone l'ambiente causa morte e malattia, devastato dalla incuria dell'uomo e da un'industrializzazione finita oramai da tempo.
La chiusura delle fabbriche ha disfatto un tessuto sociale unito e combattivo, lasciando al suo posto uno strascico pesante di scorie e di rifiuti tossici. Smaltiti illegalmente e liberamente nell'ambiente. Essi sono diventati cemento per l'edilizia, materiali per la costruzione di abitazioni e per asfaltare strade. Gli scarti di lavorazione degli stabilimenti industriali sono stati utilizzati per realizzare nel sottosuolo opere pubbliche, con il sostegno della criminalità organizzata.
Scuole, case popolari, intere piazze, è ormai certo, sono state costruite con materiale tossico. Lo affermava nella relazione il consulente della Procura della Repubblica di Crotone a conclusione dell'inchiesta "Black Mountains" con il relativo sequestro di 18 siti inquinanti e 47 indagati.
L’Osservatorio continua affermando che: “Il rischio drammatico è che l'esposizione cronica a fonti contaminate possa determinare patologie epatiche, gastrointestinali, renali, ematologiche e financo del sistema osseo. Lo spesso strato di rifiuti tossici provenienti dagli scarti di lavorazione della Pertusola potrebbe avere avuto effetti nocivi sulla salute degli studenti”.
Non solo scuole. Il rischio riguarda anche le fasce di popolazione che hanno frequentato gli altri siti sequestrati, presso cui gli inquirenti hanno accertato la presenza del famigerato Cic (Conglomerato idraulico catalizzato). Siti, affermava la Magistratura, “che resteranno sottoposti a sequestro finché non sarà fatta una bonifica seria e rigorosa”.
Il tutto non si fermava a Crotone, perché l’idea era quella di esportare le scorie nei cantieri della Tav, per contenere i costi.
Il SIN di Crotone è stato istituito per bonificare l’area industriale, realizzata nei primi decenni del Novecento e le discariche marine ad essa collegate. Tuttavia, il progetto si è rivelato un simbolo di inefficienza e abbandono. Ritardi burocratici e mancanza di volontà politica hanno lasciato il territorio in uno stato di degrado prolungato.
Una parte significativa dei fondi destinati alla bonifica è stata spesa per studi preliminari e consulenze, senza produrre interventi concreti. Sempre l’Osservatorio Nazionale Amianto ha ripetutamente denunciato questa situazione in sede istituzionale, sollecitando una rapida accelerazione delle operazioni di risanamento e un maggiore coinvolgimento della popolazione locale.
“Non è più accettabile – afferma l’Osservatorio – che la popolazione di Crotone continui a vivere in un ambiente tossico mentre si perde tempo in studi che non portano a nulla di concreto”.
Nel frattempo, le sostanze tossiche continuano a contaminare il suolo e le falde acquifere. Questo inquinamento rappresenta una minaccia persistente per la salute pubblica e l’ecosistema. L’inerzia nel risolvere questa emergenza non solo danneggia il paesaggio e le risorse naturali, ma sottopone quotidianamente la popolazione a gravi rischi sanitari.
A Crotone si muore di cancro più che in altri posti della Calabria. Un dato certo non si può conoscere perché l’Azienda Sanitaria Provinciale di Crotone non aggiorna più il registro tumori da ben 13 anni.
Il Sito di Interesse Nazionale (SIN) di Crotone-Cassano-Cerchiara è stato individuato come “Sito di bonifica di Interesse Nazionale” con DM 468/2001 ed è stato perimetrato con DM 26 novembre 2002. I comuni ricadenti nell’area del sito sono: Cassano allo Ionio, Cerchiara di Calabria e Crotone.
Tanti anni sono passati e nulla è stato realizzato, ma nel frattempo si continua a morire.
Nel 2023 viene nominato dal Sottosegretario Mantovano l’attuale Commissario straordinario delegato a coordinare, accelerare e promuovere la realizzazione degli interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nel sito contaminato di interesse nazionale di Crotone - Cassano e Cerchiara, ai sensi e con i poteri di cui all'articolo 4-fer del decreto-legge n. 145 del 2013 e dell’articolo 20 del decreto-legge n. 185 del 2008.
Con l’ordinanza numero 1 del 2025, il Commissario in modo autoritario ed antidemocratico, ignorando le istituzioni locali ed i cittadini ha prescritto ad Eni di avviare i lavori di rimozione dei veleni dalle due discariche fronte mare e di conferire gli stessi nella discarica della famiglia Vrenna, cui il commissario ha intimato di accogliere i materiali “tal quale”, in pratica spostare i rifiuti inquinanti da una discarica all’altra.
Ci opponiamo all’idea che la Calabria diventi una discarica di rifiuti altamente inquinanti.
Ribadiamo ancora che chi ha inquinato paghi senza alcun onere per la collettività, che subirebbe dopo il grave danno provocato all’ambiente, la beffa della bonifica dello stesso.
Ci batteremo perché venga praticato un controllo democratico dal basso, con la partecipazione dei cittadini/e dei territori interessati, ai quali deve spettare la decisione ultima, perché noi siamo per un potere effettivo al popolo".

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