Botricello, la verità di Mezzotero sui lavori Fosso Case Rosse: "Il sindaco denunci i responsabili"

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Comune di Botricello
  22 ottobre 2024 11:10

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta firmata da Ugo Mezzotero, ex Assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Botricello

Il sottoscritto, in qualità di ex Assessore della precedente Amministrazione, ritiene doveroso smentire personalmente le bugie del Sindaco, che arrampicandosi sugli specchi tenta di nascondere la sua vergognosa gestione politico - amministrativa che riguarda la vicenda "Fosso Case Rosse“, e con l'occasione informare i cittadini su alcuni "importanti dettagli" che hanno contribuito a scrivere una delle più brutte pagine della storia politica e amministrativa di questa Comunità.

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I lavori del Fosso Case Rosse, sono stati appaltati nell'anno 2020 mediante la trasparente procedura aperta, espletata dalla Centrale di Committenza di Sersale, che ha visto la partecipazione di ben 104 imprese. Con identica procedura sono stati affidati i servizi di Progettazione, Direzione Lavori e Coordinamento alla Sicurezza. Nei suoi racconti, che se non fossero ridicoli, sarebbero patetici ed ai quali non crede più nessuno, il Sindaco volutamente dimentica la cosa più importante che ha caratterizzato in modo negativo la vicenda, ossia del COLLAUDO dei lavori, il cui  incarico è stato affidato dall'attuale gestione amministrativa con determina del 12 agosto 2022 e come al solito senza fare nessuna gara d'appalto.

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L'attività di collaudo, è stata svolta anche con sopralluoghi sul posto, a cui hanno partecipato: il Collaudatore, la ditta appaltatrice, Il Direttore dei Lavori e il Rup e in due circostanze ha visto la strana presenza di alcuni Assessori, i cui nomi sono addirittura riportati nel documento ufficiale del collaudo, non si comprende a che titolo. Presenze quanto meno inopportune in una attività di gestione e che fanno sorgere il sospetto, che possa essere stato influenzato (speriamo di no) l'esito finale del collaudo. In data 07 novembre 2022 l'opera, veniva comunque collaudata e consegnata al comune e il certificato di collaudo era approvato con determina n. 193 del 20 dicembre 2022. Un certificato di collaudo che attestava “la totale rispondenza dell’opera pubblica al progetto e alle varianti approvate e che i lavori sono stati eseguiti a regola d’arte, con buoni materiali e idonei magisteri”, ma che contrastava con lo stato di degrado in cui versavano le strade adiacenti al fosso che presentavano crepe e avvallamenti. Ma dopo appena 14 giorni dall’approvazione del collaudo, il Dirigente dell’Area Tecnica, nonché Collaudatore dell’opera e redattore del certificato di Collaudo, approvato da se stesso, smentendo quanto da lui scritto pochi giorni prima nella relazione di collaudo, contestava alle ditte appaltatrici le difformità presenti sull'opera pubblica e ne chiedeva il ripristino Uno strano improvviso ripensamento. 

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Perché il sindaco non ha ritenuto intervenire e in attesa di avere chiarimenti, fare annullare, con atto di autotutela un certificato di collaudo la cui veridicità era stata smentita dallo stesso collaudatore? Una cosa grave, ai limiti del reato di falsità ideologica e danno erariale per il comune, causato da chi "ha omesso di vigilare sull’esecuzione degli atti".

Nei giorni successivi, per “tamponare” la situazione e rendere credibile il certificato di collaudo, sono stati effettuati 
grossolani interventi di ripristino e sono stati sollevati a livello della strada alcuni pozzetti della rete fognaria ESISTENTE E FUNZIONANTE DA OLTRE 20 ANNI, di cui il sindaco, nega l'esistenza, danneggiata durante i lavori per realizzare la strada. Lavori previsti nel progetto, non realizzati ma pagati, da come risulta dalla contabilità finale e dal certificato di collaudo.

In merito alle illazioni del sindaco che parla di "progetto fatto male", le stesse vengono rispedite al mittente in quanto il progetto approvato e validato dall’ Ufficio Tecnico Comunale, è stato successivamente sottoposto alla verifica del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria e dell’Autorità di Bacino Appennino Meridionale di Caserta che ne hanno convalidato l’approvazione, inoltre è stato anche oggetto di migliorie nel corso dei lavori.

Cose che il sindaco conosce bene, e allo stesso modo sa che i politici non compiono atti di gestione e ne redigono progetti. Forse, queste pratiche clientelari contraddistinguono i caratteri genetici di questa Amministrazione. Invito il sindaco, anziché continuare a nascondere la verità, rischiando una querela per false dichiarazioni, di recarsi presso la Procura della Repubblica e denunciare coloro che sono i responsabili di questo scempio a danno dei cittadini. Io, nonostante il clima intimidatorio creato nei miei confronti, che può mettere a rischio la mia incolumità, senza timore e perché ho sempre agito sempre con trasparenza, HO GIÀ SEGNALATO TUTTO, lui invece ancora no. CHISSÀ PERCHÈ? So già quale sarà la sua reazione a questa lettera, risponderà con le solite falsità e con l’odio che caratterizza il suo essere. Dispiace solo che nessuno dei suoi compagni di viaggio sarà in grado di fargli evitare i suoi penosi e vanitosi teatrini.

P.S. Se il sindaco ritiene che quanto da me affermato non è vero, lo invito a recarsi presso la caserma dei Carabinieri e denunciare, sarà un’ottima occasione per aggiungere “altri dettagli” e far emergere la verità su questa penosa vicenda.

Ugo Mezzotero
ex Assessore ai Lavori Pubblici

 

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