di SETTIMIO PAONE
Domani, 26 maggio, Achille Curcio compie gli anni. E non si tratta di un compleanno qualunque: è un’occasione per rendere omaggio a una delle voci più autentiche e significative della poesia calabrese, un uomo che con le sue parole ha saputo dare dignità, profondità e bellezza alla lingua e all’anima della sua terra.
Nato a Borgia nel 1930, ma cresciuto a Montauro, Curcio è da tempo riconosciuto come una delle personalità più importanti del panorama culturale regionale. Scrittore, poeta, educatore, per oltre quarant’anni ha prestato servizio presso il carcere minorile di Catanzaro, un’esperienza che ha arricchito la sua poetica di uno sguardo umano e profondo, attento agli ultimi, ai silenzi, alle ferite.
Le sue opere, tra cui Lampari, È n’atru jornu e l’ultima, L’eremita di Sant’Anna (Rubbettino, 2023), sono un patrimonio letterario e civile che ha varcato i confini locali per essere studiato, tradotto e apprezzato anche in ambito accademico e internazionale.
Per questo oggi, in occasione del suo compleanno, l’intera comunità di Montauro si stringe simbolicamente attorno a lui. Anche sulle pagine social ufficiali del Comune sono comparsi messaggi di auguri per celebrare "un figlio illustre della nostra terra", come recita il post, sottolineando quanto la sua opera continui a ispirare generazioni, educatori e amanti della parola.
Achille Curcio è molto più di un poeta: è una radice che tiene salda la memoria di un luogo, una voce che parla ancora con forza, un maestro che ha scelto di restare e insegnare attraverso l’arte.
A lui, gli auguri più sinceri da parte di tutti noi: buon compleanno, maestro.
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