Caccuri, parlano De Sanctis e Rizzi: il sostegno a Giandomenico Oliverio e la denuncia contro le politiche sul randagismo

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images Caccuri, parlano De Sanctis e Rizzi: il sostegno a Giandomenico Oliverio e la denuncia contro le politiche sul randagismo

  26 aprile 2025 15:47

di GUGLIELMO SCOPELLITI

Una folla composta da oltre 300 persone ha invaso pacificamente ieri le strade di Caccuri per sostenere Giandomenico Oliverio, il volontario calabrese finito al centro di una complessa vicenda giudiziaria; a spingerli in piazza, il sequestro di 30 cani che Oliverio accudiva con dedizione all’interno del suo stabilimento agricolo. Tra i presenti, anche figure di rilievo dell’attivismo animalista nazionale come Paolo De Sanctis ed Enrico Rizzi, intervenuti per dare voce a una causa che ha ormai travalicato i confini locali, raccogliendo attenzione e sostegno in tutta Italia.

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Il 19 aprile scorso, le autorità hanno sequestrato 30 cani ospitati da Giandomenico Oliverio nella sua proprietà a Caccuri, accusandolo di gestire un canile abusivo e di maltrattamento di animali. Oliverio, che non è soltanto un volontario, ma anche uno staffettista, impegnato quotidianamente nel trasporto e nel salvataggio di animali randagi, contribuendo a trovare loro nuove famiglie in tutta Italia; ha respinto le accuse, sostenendo di aver sempre agito nel rispetto del benessere degli animali e di aver fornito loro cure adeguate. Ha inoltre denunciato di essere stato oggetto di controlli e intimidazioni da parte delle autorità nell'ultimo anno.

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La manifestazione di ieri si inserisce in un percorso di sostegno che va avanti da tempo: nei mesi scorsi, infatti, una raccolta fondi lanciata spontaneamente aveva già permesso di raccogliere quasi 2.000 euro, utili a coprire la multa da 1.500 euro comminata a Oliverio dall'Asp di Crotone. A dare ancora più forza all'iniziativa, il sostegno ufficiale del sindaco di Caccuri, Luigi Quintieri, che ha appoggiato e richiesto la manifestazione, sottolineando l'importanza di dare voce a una causa che coinvolge l'intera comunità.

Il cuore pulsante della protesta non è soltanto la difesa di un singolo uomo, ma la richiesta più ampia di tutela e riconoscimento per chi, come Giandomenico, ogni giorno si batte per proteggere gli animali, spesso dimenticati e abbandonati dalle istituzioni.

Oggi abbiamo raccolto le testimonianze dirette di due protagonisti della battaglia animalista: Paolo De Sanctis, calabrese di Catanzaro, ed Enrico Rizzi, che da anni sono considerati veri e propri baluardi della difesa degli animali su tutto il territorio nazionale. 

Enrico Rizzi ha voluto sottolineare con forza il suo sostegno a Giandomenico Oliverio:
"Parliamo di un ragazzo che da anni si spende con enorme dedizione per il suo territorio, salvando decine di cani randagi. È evidente ormai a tutti che sia finito nel mirino delle istituzioni, che sono arrivate perfino a denunciarlo per maltrattamento di animali. Una situazione inaccettabile". Durante l'intervista ha posto l'accento su un aspetto fondamentale della vicenda: il fallimento delle politiche pubbliche sul randagismo, in Calabria come nel resto d'Italia.
"Giandomenico non si è mai appropriato di animali altrui, né ha acquistato quei cani: li ha semplicemente salvati dalla strada" ha spiegato Rizzi, "Se oggi si ritrova ad accudire 30 o 40 cani, è solo perché quegli animali erano abbandonati sul suolo pubblico, sotto la responsabilità diretta delle istituzioni."
Con forza, l'attivista ha ribadito: "Una persona che, di fatto, supplisce alle mancanze dello Stato non dovrebbe essere perseguitata, ma aiutata e sostenuta."

Paolo De Sanctis ha commentato con amarezza la situazione di Giandomenico Oliverio, sottolineando quanto sia paradossale la vicenda: "Spesso ci sentiamo in privato e conosco bene la sua storia. È davvero assurdo: parliamo di una persona che salva cani abbandonati, li accoglie nella sua proprietà, si prende cura di loro, li vaccina e li sterilizza, svolgendo tutte le pratiche necessarie per il loro benessere" ha raccontato De Sanctis, "eppure, anziché essere sostenuto, Giandomenico è stato portato in caserma come un criminale; mentre in Italia ci sono persone che maltrattano e seviziano animali che arrivano perfino ad avere la scorta sotto casa. Siamo davvero al rovesciamento totale della realtà."

Durante l'intervista hanno lanciato un appello deciso alle istituzioni, sottolineando come la gestione del randagismo non sia solo una questione di sensibilità verso gli animali, ma anche un serio problema di igiene, salute e sicurezza pubblica:
"La presenza di branchi di cani affamati e abbandonati per strada non è un fenomeno inevitabile" ha dichiarato Rizzi, "non è che non si possa risolvere: semplicemente non si vuole risolvere. Le amministrazioni locali, dall’Asl fino alla Regione, devono assumersi le loro responsabilità prima che si verifichino tragedie."

Infine, sia Enrico Rizzi sia Paolo De Sanctis hanno rivolto un appello accorato ai cittadini, chiedendo un sostegno concreto ai volontari che ogni giorno si impegnano sul territorio per salvare vite animali.

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