di CLAUDIA FISCILETTI
Dopo aver sparso tanti semi sulla sua terra di Calabria, Michele Giglio inizia a raccoglierne i frutti. L'imprenditore catanzarese, infatti, ieri sera è stato premiato durante la XX edizione di "Calabria che lavora, eccellenze calabresi", tenutosi nella cornice di Villa Caleo, a Gioia Tauro.
Il riconoscimento che mira a valorizzare le eccellenze che lavorano quotidianamente per dare lustro alla nostra Regione in Italia e nel Mondo, di cui è promoter il vibonese Franco Buccinà, ha conferito il "Premio qualità di settore e innovazione" a Giglio per il suo "Basho", il locale in cui è possibile gustare la fusione della cucina cinese con quella sudamericana e quella tipicamente italo-meridionale.
Un'attività in espansione, quella di Michele Giglio, che durante il periodo di pandemia -difficile per tutti ed in particolare per i ristoratori, è riuscito ad andare oltre i confini regionali. Se, infatti, Basho è nato nel 2016 a Soverato e poi ampliatosi anche a Catanzaro, Cosenza e Lamezia Terme, lo scorso mese di maggio ha aperto anche a Bari, nel quartiere Poggiofranco.
Ieri sera, tra gli ospiti del prestigioso premio, anche Valeria Marini, a cui Giglio ha avuto l'occasione di raccontare la sua storia.
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