
Le regioni del Sud Italia continuano a rappresentare il fanalino di coda in Europa sul fronte della ricchezza, dei redditi e dei consumi, con la Penisola letteralmente divisa in due sotto il profilo economico. Lo afferma il Codacons, commentando i nuovi dati Eurostat che collocano la Calabria al terzultimo posto nell’Unione Europea per quota di cittadini a rischio povertà, pari al 37,2%.
“Ancora una volta emergono dati deludenti per il Mezzogiorno, che confermano le difficoltà strutturali delle regioni meridionali e le condizioni di vita sempre più precarie dei residenti – spiega il Codacons –. In Calabria non solo si registra una percentuale elevatissima di cittadini a rischio povertà, ma il reddito medio si ferma a 16.200 euro annui per abitante, oltre il 48% in meno rispetto alla Provincia autonoma di Bolzano, dove il reddito medio tocca i 31.400 euro”.
Negative anche le performance sul fronte dei consumi: in Campania i consumi finali pro capite risultano quasi dimezzati rispetto a quelli della Valle d’Aosta (15.200 euro contro 30.500). Male anche Puglia (16.000 euro) e Sicilia (17.000 euro).
“A pagare il prezzo di questa situazione sono i cittadini del Mezzogiorno, vittime di ritardi storici e di politiche inadeguate, incapaci di colmare l’enorme divario esistente tra Nord e Sud del Paese e con il resto d’Europa”, conclude il Codacons.
E finché l’economia continuerà a concentrare ricchezza e opportunità nelle mani di pochi territori e di pochi privilegiati, il Paese resterà diviso: perché senza giustizia sociale non può esistere vera unità.
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