
di CARLO MIGNOLLI
L’opera di sensibilizzazione del progetto Capervit, su un tema molto delicato ed attuale come il randagismo, prosegue. Ieri, presso la scuola Primaria di Andali si è tenuto un incontro tra i ragazzi e alcuni promotori del progetto.
Erano presenti la preside dell’Istituto Isabella Marchio, la professoressa Enza Monteleone, la dottoressa Roberta Canino, il coordinatore del progetto Nicola Caserta, l'assessore del comune di Sersale Rosario Colosimo e una volontaria dell'Associazione "Balzoo-Amici di Ronzo" Nicoletta Rizzuto.

Il tema principale affrontato durante la giornata è proprio la causa principale del randagismo: l'abbandono, spesso amplificato prima delle festività, quando i cani, per lo più malati, diventano oggetti e vengono scartati senza pietà. La chiave per invertire questa triste realtà è la consapevolezza. La sterilizzazione degli animali, l'uso del microchip e, soprattutto, l'adozione di cani abbandonati sono i pilastri su cui si basa la campagna dell'Associazione e del progetto.
Ma cosa rende così potente questo messaggio? Gli occhi e le storie degli "amici di Ronzo" diventano veicoli narrativi nelle scuole, dove i volontari dell'Associazione portano con sé cani che hanno vissuto l'abbandono. Questi animali, attraverso il loro percorso di riabilitazione, diventano ambasciatori dell'amore e della fiducia ripristinati nella relazione uomo-animale.

Inizialmente alcuni ragazzi della scuola esprimono la paura naturale di avvicinarsi a un cane con un passato difficile, ma nel corso del tempo, grazie alla pazienza e all'affetto, la paura si trasforma in coraggio e la fiducia viene ristabilita da entrambe le parti.
E così ci si interroga: dopo aver esaminato dati spesso sconcertanti sull'abbandono, l'uomo merita davvero la fiducia di questi esseri che, nonostante le prove, riscoprono la gioia di amare e fidarsi? Una domanda che non può essere ignorata, poiché ogni incontro tra uomo e animale diventa un passo cruciale verso la risposta.
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