"Cari uomini, abbiamo un problema": la manifestazione di CGIL per la Giornata della Donna

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I partecipanti alla manifestazione organizzata da CGIL per l'8 marzo

Il gruppo di CGIL Area Vasta, guidato dal segretario generale Enzo Scalese, ha manifestato in Piazza Matteotti questo pomeriggio, per porre un accento sulla questione della violenza di genere.

  08 marzo 2021 19:23

di ANNA TRAPASSO

"Cari uomini, abbiamo un problema": è un appello dagli uomini per gli uomini quello organizzato da CGIL Area Vasta (Cz, Kr e Vv) per la Giornata delle Donne. Un appello a non fare della parità di genere un artificio retorico dietro cui nascondersi e mettere a posto la coscienza, ma una scelta di profondo rispetto da attuare e vivere nelle azioni quotidiane, nella società, nel lavoro, nella rimozione degli stereotipi, nella cultura, in famiglia, nel rapporto di coppia. 

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Il gruppo di CGIL Area Vasta, guidato dal segretario generale Enzo Scalese, ha manifestato in Piazza Matteotti questo pomeriggio, per porre un accento sulla questione della violenza di genere. Un sit in con sciarpe e mascherine rosse per sensibilizzare la collettività ad un tema molto delicato. 

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"Siamo qui per ribadire e ricordare che la lotta alla violenza va vissuta in ogni luogo, in ogni famiglia, in ogni posto di lavoro, nelle scuole -ha dichiarato Scalese- è urgente un risveglio di tutte le coscienze. La pandemia ci ha confermato quanti gravi episodi di violenza nei confronti delle donne e dei figli vengano perpetrati ancora oggi. Disparità di genere inoltre non significa solo atti violenti, ma anche la precarietà e la perdita del posto di lavoro subìta ingiustificatamente dalle donne e non dagli uomini. Il messaggio parte proprio da noi uomini affinchè si diffonda e abbia un seguito di interlocuzioni sul tema che presto avvieremo".

Gli uomini di CGIL hanno poi letto a centro piazza un manifesto contro la violenza di genere.

"Il problema è la violenza maschile contro le donne e non possiamo più fare finta di niente. Perchè siamo noi uomini violenti, non ci sono scappatoie"

"E' una violenza strutturale che ha radici profonde e tante facce, il femminicidio è solo quella più estrema e più visibile" - hanno detto - "Dobbiamo uscire dal torpore e dall'indifferenza dei nostri pensieri e delle nostre intenzioni. Dobbiamo metterci la faccia e rompere quel silenzio assordante nel quale siamo colpevolmente avvolti. Deve arrivare per noi il tempo della consapevolezza e della responsabilità. E di una modifica radicale della società che è ancora profondamente patriarcale, sessista e maschilista". 

Per poi concludere con un celebre verso di Faber, dalla Canzone del Maggio "Anche se ci crediamo assolti, siamo tutti coinvolti". 

 

 

 

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