di MASSIMO PINNA
Cittadini ed anziani senza medico di base, in fila come nel dopoguerra per "elemosinare" prestazioni sanitarie teoricamente dovute per Costituzione. Una situazione aggravata, manco a dirlo, dalla pandemia in atto.
A Carlopoli la vicenda del medico di base e della sua mancanza si fa ad ogni ora più difficile
“La situazione di Carlopoli è drammatica. A poco meno di tre mesi sono andati in pensione due medici. Ci siamo ritrovati in questa situazione a 20 gg dal nostro insediamento in consiglio comunale".
Così, l'assessore alla Sanità, Raffaele Mancuso.
"Come amministratori tenti sempre di dare una mano soprattutto agli anziani che vivono da soli. Ci siamo fatti delegare e siamo stati noi ad effettuare la scelta del nuovo medico, nominato dalla commissione prefettizia in modo provvisorio. Pensavamo fosse una situazione temporanea, dall’Asp - afferma - ci rassicuravano che avrebbero presto pubblicato le zone carenti e nominato un titolare. Purtroppo così non è stato, tutto ciò ha creato un clima di incertezza e tanti disagi . Oggi abbiamo questa situazione: ad assorbire i pazienti del dott. Ventura posto in quiescenza sono disponibili due medici. Ma a quali condizioni?"
Insomma, una situazione che da dire al sindaco Emanuela Talarico: "Ci stanno costringendo ad intraprendere azioni legali".
Continua Gigliotti, "un medico che, dopo tante insistenze da parte dei pazienti e del sindaco a causa della fila lunga creatasi davanti l’ambulatorio, ha deciso di venire a Carlopoli tre volte a settimana e l’altro invece è irremovibile, disponibile ad aprire soltanto il mercoledì due ore. Stiamo parlando di 900 pazienti, tra cui anche i membri dell’amministrazione comunale che hanno scelto di effettuare la scelta del medico per ultimi. Noi siamo giovani e ce lo possiamo permettere. In un momento di emergenza sanitaria il mio paese, un paese con una popolazione per lo più anziana, resta senza un medico titolare, un medico che assicuri servizio di assistenza primaria dal lunedì al venerdì come faceva il medico andato in pensione".
"Come amministrazione - aggiunge - ci siamo messi a disposizione: non solo nel metterci a disposizione ad effettuare la scelta del medico, ma anche ad accompagnare a nostre spese i malati in ospedale. Ma abbiamo fatto di poi, concedere i locali comunali ad entrambi i medici disponibili (nonostante nel loro stipendio siano previste le spese ambulatoriali) , i locali disponibili sono uno su Carlopoli e uno su Castagna al fine di assicurare assistenza primaria anche alla frazione come sempre avvenuto. Il dott. Ventura - sottolinea - prestava servizio sia a Carlopoli che a Castagna, quando aprì l’ambulatorio anche a Serrastretta non ce ne accorgemmo neanche, non ha mai ridotto l’orario nel nostro paese".
"È tanto - si sfoga - chiedere lo stesso servizio in un territorio montano, lontani dai nosocomi ospedalieri, in cui vivono anziani e malati, alcuni non assistiti da nessuno per i quali siamo noi amministratori a provvedere a portarli a nostre spese in ospedale a Catanzaro?"
"Le rassicurazioni dall’Asp a questo punto - conclude - non ci bastano più, chiediamo con decisione che venga pubblicata presto la zona carente”
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