"Una città in preda al caro vita che non trova sbocchi da nessuna parte la si voglia vedere, una città che vive di disoccupazione senza precedenti, aziende che licenziano perché non riescono a sostenere il caro inflazione e soprattutto NON pagano i dipendenti.
Abbiamo una situazione sugli aeroporti calabresi inquietante, con assunzioni che mancano da oltre 20 anni e lavoratori che vivono alla giornata da precari; ormai la precarietà lavorativa è il dogma assoluto, una SACAL dove nessuno ha responsabilità, dove i tre aeroporti sono gestiti alla “carlona”, dai manager - “ la giunta regionale nel 2020 ha dichiarato: un manager di alto profilo che farà decollare gli aeroporti calabresi (!)".
Così, in una nota, la Federazione USB di Catanzaro.
Per il momento con gli aeroporti nelle mani dei manager, prescelti dal virtuoso nord del paese, non si vediamo ne arrivi e ne partenze solo passi indietro – ci chiediamo forse sono i lavoratori ad aver voluto il presidente e non la precedente e attuale giunta regionale? sono i lavoratori che NON hanno partecipato alle quote societarie?
E tutte quelle confederazioni padronali o camera di commercio che partecipano, lo fanno solo per marcare il territorio? oppure hanno come obiettivo sviluppare i trasporti con il resto del mondo in questa terra??
O peggio ancora leggere il nostro “diletto” sindaco della città che, ha dichiarato dopo l’ acquisto delle quote di un privato che “ conta più la strategia rispetto alle quote di partecipazione “! Ci auguriamo che ci delucidi dall’alto della sua strategia imprenditoriale che fine faranno gli aeroporti! Che non sia la stessa strategia dei vari call center, o delle grafiche, o di KomuniKa dove i lavoratori da precari sono passati al licenziamento definitivo!!
Ci troviamo in una città dove giornalmente dobbiamo fare solo la conta dei precari che vengono mandati a casa, a partire dalla tanto vituperata sanità, dove ognuno si riempie la bocca e poi finito lo sfruttamento “pandemico” di notte, di giorno, nei festivi.. senza riposi.. tutti a casa.
In mezzo a questa guerra civile in atto, rileggiamo i provvedimenti del governo, cifre che vengono sbandierate come il toccasana al “caro bollette” – risorse in generale pienamente poche, infatti nel dettagli registriamo che, della bolla incendiaria dell’aumento delle tariffe dei costi energetici al dettaglio in una famiglia non arriva nulla.
Per questo stiamo verificando gli opportuni passi da fare come USB per garantire una sopravvivenza ( sopravvivenza) dignitosa alla famiglie, visto che: – tanto per fare un esempio – il lavoro non esiste e quando esiste è sottopagato o NON pagato, come fa una famiglia con due bambini adolescenti in età scolastica a sopravvivere??
Caro benzina, ormai il prezzo non si controlla più, ma soprattutto è sparito dagli schermi radar dai notiziari televisivi – gli aumenti fino a poco tempo fa di soli 5 centesimi erano NOTIZIONE, oggi con un aggravio di spesa per la famiglia di oltre 450€ silenzio assoluto, il paese non deve sapere - i prezzi al dettaglio nei supermercati rincarati in modo esponenziale - una inflazione dichiarata, ma non REALE al 5%, che vuol dire sottrazione di risorse alle famiglia di oltre 1.500€ annuali, e solo per chiudere il comunicato, ci sono tutti i debiti degli anni passati in piena pandemia a cui le famiglie non hanno potuto dare riscontro che incombono sulle loro spalle.
Anche la formula di annullare le aliquote applicate alle utenze domestiche da parte dell’autorità di regolamentazione per l’energia, proposta dal governo ci appare inadeguata ed insufficiente, in quanto rileggendo le tabelle delle imposte applicate dal sempre dal governo, queste incidono nella misura di 0'022 euro per kilovattore !! non ci sembra un grande intervento di risparmio; mentre di iva sempre sulle bollette la famiglia paga un bel 22% !
Non ci resta che organizzare tutte le forme di lotta per evitare l’ennesimo scippo nelle tasche delle famiglie"!
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