"È grave quanto sta accadendo a Cosenza, dove la foto e l'indirizzo privato, tramite un giornale online che viene utilizzato come clava per sfoghi personali, di un poliziotto sono stati esposti al pubblico ludibrio tramite un giornale online. Ricordando, inoltre, che anche per delinquenti e condannati non vanno mai scritte sulla stampa le generalità complete e men che meno dati personali. Si dimentica, forse, quanto l'odio verso le Forze di Polizia sia costato, in termini di vite umane, a questo Paese."
Lo dice Giuseppe Brugnano, Segretario Nazionale del Sindacato Fsp Polizia di Stato, commentando quanto sta accadendo a Cosenza a seguito di un normale controllo di Polizia da parte di personale dell'Ufficio Volanti nei confronti di un cittadino.
"È ancora più allarmante - continua Brugnano - che si trascuri il fatto che dietro ad una Divisa ci siano uomini e donne con le loro famiglie, ora additate al disprezzo pubblico, solo perché l'agente in questione ha applicato la legge nell'adempimento del suo Dovere."
"Nessun cittadino - dice il Segretario Nazionale di Fsp Polizia - indipendentemente dalla sua collocazione sociale o dal suo ruolo professionale, è al di sopra delle regole. Come già chiarito dalla Questura, in relazione ai fatti di sabato scorso, la Polizia ha richiesto a un uomo di esibire i documenti o fornire le sue generalità in una zona ad alta densità criminale. Di fronte al suo diniego, l'uomo è stato invitato a recarsi in Questura per essere identificato. Solo a seguito del suo rifiuto e di un atteggiamento non collaborativo, gli agenti hanno dovuto, applicando il protocollo, condurre il cittadino a bordo dell'auto di servizio."
"Il Sindacato FSP Polizia di Stato si schiera fermamente con i colleghi che hanno seguito le regole, facendo nulla di più che il loro dovere. La nostra solidarietà - conclude Giuseppe Brugnano - va agli agenti coinvolti e alle loro famiglie, che non meritano di essere trattate come bersagli per aver semplicemente adempiuto alla loro missione di garantire la sicurezza e l'ordine pubblico."
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