di ELVIRA CIACCI
"Le affermazioni di Vittorio Feltri hanno fortemente colpito la semplicità e la dignità di tutta la nostra provincia. Premesso che poco si può commentare su quanto esce dalla bocca di un “giornalista” del tipo di Vittorio Feltri, mi soffermo un minuto su di noi, che facciamo della nostra bellezza e, appunto, della nostra semplicità la nostra sola forza. L'essere cameriere, politico, “giornalista”, imprenditore, avvocato, magistrato, poliziotto o editore di testate giornalistiche o televisive in questo caso non emerge. Quello che emerge è la miserabilità delle affermazioni che escono dalla sporca bocca di una figura che si fregia di essere giornalista: essere Giornalista o un giornalista è diverso.
E laddove l'ordine di appartenenza non adottasse idonei provvedimenti, ove si lasciasse diffondere un messaggio altamente denigratorio, classista, delittuoso, mobbizzante, lesivo dell'altrui dignità, sarebbe il caso di discutere approfonditamente di compiacenza o di una nuova forma di immunità e di concorso. Troppo si potrebbe discutere, aggiungendo al grave, il gravissimo, perdendo di vista l'unico sano obiettivo: accusare l'ingiusto e mettere all'angolo il violento, allontanandolo, finché non seriamente redento, dal gruppo sociale".
Arrivo al punto: ma quale uomo pensante si prodiga in una missione altamente qualificata come quella del giornalista? Vittorio Feltri. Ho detto tutto. Lo stesso Feltri a chi vuol far ridere? Chi vuole colpire? Cosa vuole diffondere? Chi vuole condividere questa performance?
Chi, avendone l'obbligo giuridico, non mette all'angolo questo disgustoso sketch concorre alla diffusione di messaggio malsano inducendo alla giusta reazione e alla difesa tutti non solo le CAMERIERE DI CATANZARO.
A noi catanzaresi, tutti, camerieri, imprenditori, intellettuali avvocati, forze dell'ordine, operatori sociali ecc. ecc. ecc. dico: Vittorio Feltri e Ilaria Salis, questa è un parte di Italia che non vogliamo riconoscere e dalla quale teniamo le distanze. Avanti tutta, con le nostre bellezze, la nostra semplicità ed i nostri vestiti".
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