Caso "Pegaso security", l'appello del Savip anche a Cosenza: "L'unione fa la forza"

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images Caso "Pegaso security", l'appello del Savip anche a Cosenza: "L'unione fa la forza"

  29 aprile 2025 14:34

"Per noi del SAVIP - che da circa un anno e mezzo ci stiamo occupando della Pegaso Security S.p.a. e delle disinvolte modalità con cui il suo Amministratore, Carlo De Nigris, ha gestito un vorticoso quanto fallimentare giro di acquisti, affitti e cessioni di rami d’azienda – è tutto chiaro: con l’apertura della crisi, secondo la stessa mirabolante prospettazione contenuta nel fantasioso documento presentato dalla Società ai sensi dell’art. 17, comma 3, lett. B del CCII, i lavoratori dovranno subire una decurtazione delle loro già falcidiate e ritardate spettanze del venti per cento.

Dallo stesso documento apprendiamo che il De Nigris attribuisce a tutta una serie di soggetti e professionisti (tranne che a sé stesso!) la causa del fallimento della sua onirica “strategia commerciale”.

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Vero pure che lo stesso De Nigris, mentre i suoi lavoratori non sono pagati regolarmente e i servizi sono precariamente organizzati, vagheggia sui social di mirabolanti operazioni di espansione a Dubai per le quali occorrerebbero milioni di euro che, da qualche parte, deve pur avere e trasferire, fidando probabilmente sul sonno di chi ha la vigilanza sulle operazioni valutarie. 

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D’altronde, su questa compagine sociale, come sull’intricata rete di Società artatamente messa in piedi da De Nigris, tutti coloro che dovrebbero vigilare hanno steso un “benevolo manto”. Al pari della Kunée, il copricapo magico dell’invisibilità degli dei greci, tale copertura amministrativa per lungo tempo ha lasciato indenne il De Nigris da qualsiasi atto ispettivo d’iniziativa e prevenzione.

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A iniziativa del SAVIP l’AGCM ha recentemente revocato il rating di legalità alla Pegaso Security S.p.a., mentre la Prefettura di Bari - che ha i poteri di coordinare le azioni degli Uffici pubblici e, soprattutto, di incamerare la cauzione per il soddisfacimento delle pretese dei lavoratori-, da noi più volte interessata, solo il 24 aprile scorso, su iniziativa della FILCAMS CGIL della BAT, ha interessato la Questura e l’Ispettorato del lavoro metropolitano competenti per accertamenti.

In questa débâcle dello Stato il nostro invito (in primis ai Sindacati e alla stampa) va a tutti coloro che, avendo preso coscienza della gravità della situazione, intendano fare fronte comune per la difesa dei lavoratori e dei loro interessi, morali ed economici.

Noi del SAVIP, senza preclusioni e pregiudizi, vogliamo che le energie convergano per tutelare non solo i lavoratori di Bari ma anche quelli di tutta Italia che dalla crisi Pegaso rischiano di finire schiacciati e, per questo, siamo pronti a condividere le nostre energie e conoscenze.

Attendiamo risposte da quanti, con responsabilità, sapranno fattivamente anteporre a ogni altro l’interesse collettivo". 

Lo si legge in una nota a firma del Segretario Nazionale Vincenzo del Vicario, che prosegue:

"Questo Sindacato ha, inoltre, notizia che, presso il Tribunale civile – Sez. fallimentare di Cosenza, nei primi giorni di questo mese di aprile, sarebbe stato presentato un ulteriore ricorso per l’apertura della liquidazione giudiziale ex art. 40, co. 2, CC.II. da parte di altri creditori residenti in Sicilia della Pegaso Security S.p.a.. In effetti, non è dato comprendere come la Pegaso Security S.p.a., spogliatasi di ogni attività con la cessione del ramo d’azienda, possa proporre un qualsiasi credibile e accettabile piano di ristrutturazione del credito. Ma le sorprese non finiscono certo qui.

L’indirizzo sociale della Pegaso Security S.p.a. cambia nuovamente, passando a via Daniele Manin, 17/a Rende (CS); parallelamente, con una rapida Assemblea ordinaria della Pegaso Security Coras S.p.a., viene dimissionato l’intero CDA societario – compresa la moglie Tesse Lucrezia - e viene incaricato, quale Amministratore e rappresentante unico proprio il Carlo De Nigris siccome “titolare dei requisiti necessari allo svolgimento dell’attività ai sensi dell’art. 134 del TULPS”. A prendere questa storica decisione è la rappresentante della TDN Emirates Holding S.r.l., società proprietaria del 100% delle quote della Pegaso Security Coras, che è la stessa moglie del De Nigris, Tesse Lucrezia, mentre procuratore e rappresentante - non ci meravigliamo! – è lo stesso Carlo De Nigris. D’altronde è sempre la TDN Emirates Holding S.r.l. che, in data 3 marzo 2025 (ovvero in piena bufera debitoria della Pegaso Security S.p.a.), cede, per 30.000 euro, al Sig. Carlo De Nigris il 100% delle quote di un piccolo Istituto di vigilanza salernitano, la Arechi Security Service S.r.l., che, nel suo piccolo, porta in bilancio oltre 700.000 euro di debiti. Il De Nigris, mentre non trova il danaro per capitalizzare la Pegaso Security S.p.a. e pagare a scadenza il dovuto ai suoi dipendenti, riesce, invece, ad accollarsi personalmente (e pagando) ulteriori debiti di nuove società che ben difficilmente potrà estinguere. Molti interrogativi pone questa intricata vicenda e non solo in termini di tutela dei lavoratori!

Alla data odierna sotto quale “cappello” operano i dipendenti della Pegaso Security S,p.a. che, dal 1 aprile 2025, sono stati ceduti con tutto il ramo d’impresa? La Prefettura di Bari e quella di Cosenza sono al corrente di queste recenti e complicate evoluzioni societarie? La licenza di polizia di Bari è ancora in essere? La Prefettura di Cosenza, in una congiuntura nella quale il peso dei debiti gravante sul “Gruppo De Nigris” appare esorbitante, ha rilasciato al De Nigris (e, dunque, a Pegaso Security Coras) una nuova licenza? Quali certificazioni sono possedute da Pegaso Security Coras, atteso che esse non possono essere derivate dalla cessione del ramo d’azienda? Come avranno potuto gli enti certificatori confermare le certificazioni alla Pegaso Security S.p.a., soprattutto dopo la cessione del ramo d’azienda a Pegaso Security Coras S.p.a.?"

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