Catanzaro, a scuola rivive la Morte e la Resurrezione di Cristo

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  20 aprile 2025 09:12

Venerdì pomeriggio, 11 aprile, si è svolta una rappresentazione pasquale che ha emozionato e coinvolto profondamente tutti i presenti. Un evento unico, ricco di significato e spiritualità, che ha rievocato la Passione, Morte e Resurrezione di Cristo, interpretato quest’anno con intensità dall’alunno Cristian Colace. La performance ha combinato drammatizzazione, letture e canti, regalando al pubblico un’esperienza indimenticabile.

In questa occasione speciale, la palestra – solitamente destinata a giochi e allenamenti – si è trasformata in un simbolo di resistenza e speranza, diventando il luogo dove allenare non solo il corpo, ma anche il cuore: alla fede, alla gioia della Resurrezione e alla solidarietà. L’evento ha invitato i presenti a intraprendere un viaggio oltre il tempo e lo spazio. Non solo un ricordo di eventi lontani, ma una realtà viva e presente, capace di ispirare il cammino quotidiano. Il tema del Giubileo ha guidato la rappresentazione, richiamando il messaggio dei "Pellegrini di Speranza". Gli apostoli in scena indossavano tuniche dai colori simbolici del Giubileo, a sottolineare il cammino comune di una comunità che non si ferma di fronte alle difficoltà, ma si rialza e prosegue con coraggio. Ogni gesto rappresentato era un atto di speranza, un inno alla luce che trionfa sulle tenebre e alla vita che prevale sulla morte. Il Coro Arcobaleno, attraverso canti a tema, ha arricchito ogni scena, enfatizzandone il pathos e la spiritualità. Tutti gli alunni, anche di confessioni  e religioni diverse, dai giovani attori alle lettrici, hanno contribuito con entusiasmo e dedizione alla realizzazione della rappresentazione, creando un microcosmo in cui ogni dettaglio aveva un grande significato. Uno dei momenti più toccanti è stato l’omaggio alla piccola Francesca Longo, alunna della scuola dell’infanzia prematuramente scomparsa. A lei è stata dedicata l’intera giornata con la lettura a cura della prof.ssa Giovanna Costantino di un testo che è una carezza scritta con l’anima, un abbraccio collettivo che si tende verso l’invisibile, dove la fede diventa l’unica risposta possibile al dolore più inspiegabile: la perdita di una bambina.   Le parole scorrono dolci e forti allo stesso tempo, come una preghiera sussurrata tra le lacrime. Il richiamo al Vangelo di Giovanni, alla corsa al sepolcro, ci accompagna dentro un mistero luminoso: quello della speranza nella risurrezione. E dentro quella speranza, Francesca vive, più viva che mai, come un fiore troppo presto colto, ma non perso, solo custodito altrove.

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Un commovente volo di palloncini bianchi, un gesto simbolico che ha unito idealmente cielo e terra. La sorella maggiore Elena, insieme alle sue compagne e alle docenti in tuniche bianche, ha partecipato a questo momento intenso, che ha incarnato pienamente lo spirito della Pasqua.

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La cura e l’attenzione per ogni dettaglio sono state rese possibili grazie alla professoressa Ylenia Giampà che ha coordinato, insieme al team di lavoro, con dedizione l’intero progetto.
Questa rappresentazione è andata oltre una semplice celebrazione scolastica di carattere religioso: è stata un momento di condivisione e riflessione, un invito a credere nella possibilità di rinascita e a camminare insieme con speranza.

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