
Il Polo Liceale “L.Siciliani-G. De Nobili”, guidato dal Dirigente Scolastico Filomena Rita Folino, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza di genere che ricorre il prossimo 25 novembre organizza una serie di eventi per sensibilizzare e contrastare la violenza sulle donne, un fenomeno che purtroppo, ancora oggi, continua a scuotere l’opinione pubblica. Il liceo cittadino, da sempre attento a formare cittadini consapevoli e impegnati, ha deciso di dedicare una serie di attività che coinvolgeranno gli studenti con l'obiettivo stimolare il dibattito, l'informazione e l'azione e contribuire a creare una cultura di rispetto e non violenza.

Il primo incontro dal titolo “ Figlie del coraggio: storie di resistenza femminile dall’antichità ad oggi” presso il MUSMI mercoledì 19 novembre, dove gli studenti delle classi 3 AL, 3B , 2 AOSA e 3 BS, hanno dialogato con Bakhita Ranieri, scrittrice e archeologa calabrese. In apertura i saluti istituzionali del Dirigente scolastico, Filomena Rita Folino che ha evidenziato come ancora oggi assistiamo, purtroppo, ad atteggiamenti maschili nei confronti delle donne molto lontani dal rispetto, amore e dignità o, ancora più in generale, dalla parità di genere. Un lungo excursus storico e sociale egregiamente curato da Bakhita Ranieri, ha coinvolto, poi, la giovane platea di studenti. “La donna sin dall’antichità è esistita, ma solo per essere moglie e per garantire all’uomo la sopravvivenza della stirpe” Quindi, dalla donna ci si aspettava competenza domestica, accettazione, silenzio vocale e, in una sola parola, sottomissione. Le donne sicuramente non hanno avuto spazio nella storia e, qualora ne abbiano avuto, non hanno, invece, avuto voce.
Il percorso tracciato da Bakhita parte dall’antica Grecia, in cui lo status sociale della donna era improntato sul patriarcato, per poi passare all’antica Roma: si analizzano i casi di Messalina, Agrippina, Poppea, seconda moglie di Nerone, uccisa a calci dall’imperatore mentre aspettava suo figlio. L’elenco è stato lungo, fino ad arrivare a profonde riflessioni sui casi più recenti: Loredana Scalone, Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, anche lei in attesa di quel bambino frutto di un amore “ malato”. A conclusione dei lavori, la relatrice ha messo in luce fra gli studenti la necessità di un cambiamento culturale volto a promuovere la cultura del rispetto e della tolleranza, in cui la consapevolezza e l’educazione possano contribuire a costruire una società in cui finalmente ogni donna possa sentirsi e vivere veramente libera.
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