Catanzaro, Aldo Costa: ”Accademia di Belle Arti: una presenza ingombrante?"

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images Catanzaro, Aldo Costa: ”Accademia di Belle Arti: una presenza ingombrante?"
Aldo Costa
  10 giugno 2023 16:21

di ALDO COSTA*

 L’Accademia di Belle Arti di Catanzaro sta festeggiando nel corso di quest’anno accademico i cinquanta anni dalla sua costituzione. Nel prossimo autunno si terrà una manifestazione conclusiva con la presenza dei rappresentanti istituzionali e delle altre Accademie italiane.

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Sarà una bella occasione per ripercorrere un cammino pieno di soddisfazioni, ma anche di   ostacoli e di difficoltà a cominciare dalla faticosa ricerca di una stabile sede, sin dall’inizio delle attività. Finalmente nel 2019 con l’intervento decisivo del Comune di Catanzaro il vecchio Educandato è diventato la sede principale dell’Aba, raddoppiata, con la convenzione stipulata nel giugno 2022 con l’amministrazione provinciale, con l’utilizzo dell’edificio ex Einaudi che ha posto fine ad un annoso contenzioso con lo stesso ente.

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Nel corso di questi primi cinquanta anni la nostra Accademia ha conosciuto momenti di grande esaltazione e periodi più critici ma, complessivamente, ha sempre garantito ai propri studenti un’offerta formativa di qualità e la possibilità di una crescita culturale in un contesto che almeno fino alla fine del secolo scorso era carente delle principali strutture  (musei, teatri, auditorium) che limitavano fortemente la possibilità di rappresentare le diverse forme artistiche che necessitano di spazi idonei per la loro messa in scena. 

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Oggi l’Accademia vive un momento di forte attrattività, con la direzione di Virgilio Piccari, reduce da un’importante esperienza a Catania, con un qualificato corpo docente, con un’organizzazione articolata in dipartimenti e scuole (che si possono visionare sul sito web) che completano un’offerta formativa che tiene conto non solo dei tradizionali insegnamenti, ma si apre alle più innovative discipline artistiche, con la possibilità di avviare master e dottorati di ricerca, anche d’intesa con l’Università. Si è concretizzato un interessante accordo con Calabria Film Commission e si continua a lavorare alla costituzione del Politecnico Mediterraneo delle Arti, in collaborazione con gli enti locali, con l’Ateneo catanzarese, con il Conservatorio, con l’Accademia di Reggio Calabria, con la Fondazione Politeama.

L’Accademia, inoltre, ha rafforzato la sua struttura amministrativa, con l’avvio - finalmente - della procedura concorsuale per la selezione di un direttore amministrativo, dopo tanti anni durante i quali l’incarico è stato affidato ad interim, e con l’ampliamento della dotazione organica mediante l’assunzione di personale amministrativo.

In questo quadro confortante per il comparto Afam, ricordo anche l’apertura del Conservatorio Statale Tchaikovsky presso la sede dell’ex Istituto Stella, son sembrati veramente fuor d’opera, come suol dirsi, i toni utilizzati nei giorni scorsi da autorevoli rappresentanti istituzionali per dibattere sulle possibili forme di gestione e di rilancio delle iniziative di importanti spazi museali della nostra città. Ritengo, invece, che aprire il dibattito su tali temi sia essenziale in un momento in cui, tra ridotte disponibilità economiche e carenza di percorribili idee progettuali, la collaborazione tra istituzioni, e auspicabilmente anche con soggetti privati, sia l’unica strada per cercare di incrementare l’offerta culturale avendo a disposizione contenitori, per usare un brutto termine, che tante altre città ci invidiano.

Dal complesso monumentale del San Giovanni al Marca, dal Museo Diocesano al Museo del Rock, dal Museo Archeologico Numismatico al Musmi, queste strutture avrebbero bisogno di un necessario coordinamento, della creazione di una rete museale, come esiste in tante altre realtà, di uno strumento operativo che dovrebbe coinvolgere tutti i soggetti interessati, oltre ovviamente agli enti locali, che abbiano riconosciuta competenza in materia, da quella amministrativa a quella gestionale ed artistica.

Ma questioni di tal importanza non dovrebbero essere relegate a sporadici interventi, necessitano di momenti di confronto e di approfondimento dei problemi e l’Accademia, al netto di sterili polemiche, resta sempre disponibile ad offrire la sua indiscussa professionalità a chi voglia accogliere disinteressati suggerimenti ed approfittare dell’innegabile esperienza maturata in questi cinque decenni di preziosa presenza al servizio della nostra comunità.

*presidente dell’Accademia delle Belle Arti

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