Catanzaro, all'Umg il convegno regionale dell'AIDM: focus sull'intelligenza artificiale in medicina

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  11 ottobre 2025 13:48

di MARCO VALLONE

E' stato un sabato mattina dedicato alla riflessione su come l'intelligenza artificiale stia incidendo sulla medicina quello proposto dal Convegno regionale dell'Associazione Italiana Donne Medico, tenutosi questa mattina presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro. Il convegno, denominato appunto “Intelligenza artificiale in medicina: un approccio multidisciplinare e di genere”, è stato promosso da tutte le sezioni calabresi dell'Associazione Italiana Donne Medico (AIDM), rappresentate dalla delegata regionale, e responsabile scientifico dell'evento, Antonella Accoti.

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Proprio la dottoressa Accoti ha spiegato meglio il senso dell'iniziativa odierna, che pone l'accento su come l'intelligenza artificiale, per quanto rappresenti sicuramente un validissimo strumento d'aiuto nei diversi settori di assistenza, presenti anche dei rischi di natura etica e giuridica che meritano di essere affrontati in modo appropriato. “Oggi parliamo di intelligenza artificiale perché è una rivoluzione scientifica ormai in corso – ha spiegato Antonella Accoti -, davanti alla quale è necessario, soprattutto per noi operatori sanitari, sviluppare un percorso di conoscenza, di consapevolezza, ma anche di pensiero critico. Vogliamo ribadire la necessità di una collaborazione sinergica tra l'intelligenza artificiale e quella umana, due sistemi che non devono entrare in contrapposizione. L'uomo deve delegare alle macchine sicuramente la capacità e la velocità del calcolo: deve anche, però, lasciare a se stesso la capacità di governare questo processo delle macchine, quindi decidendo e interpretando”.

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“Discutiamo poi del problema dell'intelligenza artificiale – ha affermato la dottoressa Accoti -. Essa garantisce, ovviamente, indubbi vantaggi per quanto riguarda i setting assistenziali, sia per l'accuratezza diagnostica che terapeutica, ma anche per la riduzione dei costi sanitari e l'automazione dei compiti amministrativi che, in ultima analisi, velocizzano l'iter decisionale del medico. Ma è opportuno anche sottolineare i rischi e le sfide, analizzando quindi gli aspetti giuridici, gli aspetti etici, affinché appunto l'intelligenza artificiale possa essere un processo innovativo eticamente fondato, giuridicamente controllato”.

“Altro aspetto molto importante che intendiamo trattare – ha evidenziato la delegata regionale dell'Associazione Italiana Donne Medico – è l'approccio di genere perché, purtroppo, l'intelligenza artificiale, come tutte le rivoluzioni scientifiche, contiene un pregiudizio di genere che può discriminare le donne, sia come sviluppatrici di piattaforme tecnologiche ma anche come fruitrici. Perché se gli algoritmi vengono creati da menti maschili, solo da menti maschili, possono generarsi dei bias che si riflettono poi sull'analisi distorta della realtà. E' quindi opportuno combattere qualunque forma di discriminazione nei confronti delle donne affinché anche nella scienza, nella tecnologia, la presenza delle donne possa contribuire con un potenziale innovativo ad una scienza che sia equa e disponibile per tutti”.

Relativamente alla possibilità che l'intelligenza artificiale produca anche un'erosione della capacità diagnostica del medico, la dottoressa Accoti ha sottolineato come sia opportuno che “il medico selezioni accuratamente i dati che fornisce alle macchine per costruire gli algoritmi. Li deve selezionare: i dati devono essere variabili, devono tenere conto della variabilità biologica tra uomo e donna, delle caratteristiche delle persone. Se, appunto, l'uomo mantiene questa capacità di interpretare e governare il processo tecnologico, il risultato sarà quello di una medicina migliore, di una medicina sicuramente più efficiente e utile per tutti”.


Una riflessione, nell'appuntamento odierno, verte anche sull'empatia nel rapporto medico-paziente e su come, dunque, l'intelligenza artificiale possa incidere sotto questo profilo: “Tra le caratteristiche che rimangono proprie dell'uomo e non delle macchine – ha affermato Antonella Accoti - vi è proprio appunto l'empatia, l'ascolto: quelle sono capacità dell'uomo che devono essere assolutamente considerate anche nella valutazione delle macchine. Quindi sarà opportuno analizzare anche il contesto sociale, il contesto economico, familiare, psicologico che è proprio del paziente e che incide profondamente sulla delicata relazione medico-paziente”.

Da evidenziare come all'iniziativa (che durerà ancora per tutto il pomeriggio), tra gli altri, hanno tenuto a portare i propri saluti il vice presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, Carlo Cosentino, il presidente dell'Ordine dei Medici di Catanzaro, Vincenzo Antonio Ciconte, la presidente nazionale dell'Associazione Italiana Donne Medico, Concetta Laurentaci, intervenuta in video, e il presidente del Senato accademico, Arturo Pujia.

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