di MARCO VALLONE
Un evento di sensibilizzazione per il contrasto alle dipendenze da droghe, in particolare ponendo una speciale attenzione al fentanyl e ai nuovi oppioidi sintetici.
Questo il focus al centro di un partecipato dibattito, questa mattina, all'Università Magna Graecia di Catanzaro, presso l'Auditorium del Campus “Salvatore Venuta”. Il Ministero dell'Istruzione e del Merito ha invitato i rettori degli atenei italiani a realizzare iniziative informative rivolte tanto agli studenti delle scuole secondarie quanto agli studenti delle università. Obiettivo: prevenire e contrastare l'uso di droghe da parte dei giovani.
L'invito è stato raccolto dal rettore dell'Umg, Giovanni Cuda: “Ho accolto davvero con molto piacere, e devo dire anche con gratitudine, questa proposta del ministero – ha affermato il rettore -. E aggiungo che la parola chiave che noi dobbiamo usare è 'consapevolezza'. La consapevolezza è l'elemento che consente ai nostri ragazzi, ai nostri giovani, di fare attenzione. Mi riferisco non soltanto ai giovani che sono in università, perché, ahimè, la piaga della dipendenza inizia purtroppo molti anni prima. Quindi riuscire a capire, ad essere informati in maniera corretta, esaustiva ed obiettiva, sugli effetti che il fentanyl in particolare, ma anche altri oppioidi e tutte le droghe in generale, provocano sia a breve che a lungo termine sul cervello, sulla salute e sulla vita dei ragazzi, è l'unico modo per alzare il livello di attenzione e quindi convincerli che è una strada sbagliata, che porta inesorabilmente verso il baratro”.
L'ateneo catanzarese si è dunque adoperato immediatamente per programmare attività divulgative sull'argomento, e il presidente del Corso di Laurea Magistrale di Farmacia, il professore Stefano Alcaro, a questo proposito ha proposto, attraverso il progetto POT “Orientare ed Orientarsi tra le Scienze del Farmaco”, la giornata di riflessione e prevenzione che ha avuto luogo oggi. Tema: “Fentanyl e nuovi oppioidi sintetici, percorsi educativi per il contrasto alle dipendenze derivanti da droghe”.
“Il fentanyl sta dilagando, ahimè, in maniera molto drammatica negli Stati Uniti – ha spiegato il professore Stefano Alcaro -. Ma è previsto anche che possa avere una diffusione altrettanto drammatica nel nostro Paese. Per cui noi abbiamo risposto subito a questo appello del ministero, questa richiesta di essere in grado di fronteggiare con un aspetto di prevenzione il rischio del fentanyl: abbiamo quindi invitato le scuole e anche i nostri studenti, in particolare quelli del corso di laurea in farmacia, a intervenire, con esperti che ci racconteranno di tutte le questioni legate a questo tema”
Ma che cos'è esattamente il fentanyl? “E' una droga sintetica che mima l'effetto della morfina – ha sottolineato il professore Alcaro-. E' molto più potente però di quest'ultima. Agisce sui recettori oppioidi, e produce un effetto da una parte di forte analgesia, ma anche, dall'altra parte, di forte dipendenza. Quindi il grosso rischio è legato all'uso, che poi diventa un abuso, proprio perché si diventa schiavi di questa droga, con conseguenze importanti per quanto riguarda il sistema cognitivo, nonché anche un rischio serio di overdose”. Gli aspetti logistici della diffusione di questa sostanza potrebbero ingolosire oltretutto gli appetiti della criminalità organizzata: “Sicuramente dietro questa droga vi sono interessi molto forti che riguardano certamente la criminalità organizzata. E questo è uno degli ulteriori motivi per cui è molto importante anche questa iniziativa, per cercare di scoraggiarne l'uso. E soprattutto per far capire agli studenti che, attraverso i corsi di studio che si possono condurre presso la nostra università, si possono affrontare in maniera adeguata gli approfondimenti in relazione a tutto ciò che riguarda le droghe da abuso”.
Il pericolo relativo al fentanyl in Italia, e in generale agli oppiodi sintetici, è “sicuramente da attenzionare, però per fortuna ancora non ci riguarda in modo importante come invece succede in altre parti del mondo come l'America – ha evidenziato dal canto suo il tenente dei carabinieri investigazioni scientifiche del Ris di Messina, Gemma De Grazia -. Ma bisogna stare in allerta, perché esistono analoghi strutturali del fentanyl che sono molto pericolosi. E anche nuovi oppioidi sintetici che circolano nel mercato anche attraverso il dark web. Quindi il contrasto e la prevenzione sono importanti per una protezione della salute pubblica”. Bisogna porre dunque un'attenzione particolare a questa minaccia: soprattutto “bisogna proteggere gli operatori dal contatto con queste sostanze che potenzialmente sono molto pericolose. Esistono comunque delle tecnologie che consentono lo screening, e quindi la possibilità di rilevare la presenza di queste sostanze”.
Tra i relatori di giornata è stato presente anche il professore Agostino Marrazzo, ordinario di chimica farmaceutica del dipartimento di scienze del farmaco e della salute dell'università di Catania. Nel suo intervento ha approfondito “gli aspetti prima biologici del sistema oppioide, mettendo in evidenza gli aspetti dei peptidi endogeni e dei ligandi endogeni. Siamo poi passati al capostipite dei ligandi endogeni in natura chimica, la morfina, ottenuta come derivato dall'oppio. E tutto questo excursus ha portato agli oppioidi sintetici, allo scopo di ottenere composti di maggiore potenza ma sostanzialmente dotati di minori effetti collaterali, cosa non sempre possibile. Fino ad arrivare a prodotti, ormai oggetto di grossa discussione, come il fentanyl”.
L'evento si è concluso con il lancio di un contest finalizzato a realizzare una campagna di prevenzione sui pericoli e i rischi derivanti dall'abuso di sostanze. Ha collaborato nell'organizzazione dell'iniziativa anche la Fondazione Caduceo.
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