Catanzaro. Amministrazione e trasparenza, Corsi: "Al Comune non si applica l'anticorruzione"

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Antonio Corsi

Scrive Antonio Corsi, consigliere del Gruppo Misto al Comune: "Presenterò presto una dettagliata interrogazione sull’argomento che trasmetterò per conoscenza alla Prefettura, all’ANAC e alla Procura della Repubblica perché adottino, ognuno per la loro competenza, i necessari provvedimenti".

  22 giugno 2021 12:42

"Al Comune di Catanzaro resistono, da innumerevoli anni, veri e propri “feudi” di potere gestiti sempre dagli stessi dirigenti. Ci sono almeno tre posizioni, quelle dei dirigenti Mollica, Ferraiolo e Ottaviano che cozzano contro tutte le leggi, i regolamenti e le raccomandazioni dell’ANAC, forse con la silente complicità del sindaco Sergio Abramo, dell’assessore al personale Danilo Russo e soprattutto della responsabile dell’Anticorruzione, la segretaria generale Vincenzina Sica, che probabilmente è sempre pronta a chiudere un occhio sulle questioni che potrebbero essere ipoteticamente illegali nell’Ente. Anche in passato, la responsabile dell’Anticorruzione forse ha  benevolmente chiuso un occhio su dirigenti condannati in primo grado per reati contro la PA e su incarichi nelle società partecipate o su imprese appaltatrici del servizi a professionisti condannati in via definitiva. Se questo può essere vero o veritiero, ci domandiamo il perché?"

A scriverlo è Antonio Corsi, consigliere del Gruppo Misto al Comune di Catanzaro, in una nota alla stampa. 

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"Devo ricordare che la rotazione del personale assegnato alle aree a rischio è considerata una misura fondamentale che il Piano Nazionale Anticorruzione individua e motiva ritenendo che: "l'alternanza tra più professionisti nell'assunzione delle decisioni e nella gestione delle procedure, infatti, riduce il rischio che possano crearsi relazioni particolari tra amministrazioni ed utenti, con il conseguente consolidarsi di situazioni di privilegio e l'aspettativa a risposte illegali improntate a collusione". -continua Corsi-  L’alternanza riduce il rischio che un dipendente pubblico, occupandosi per lungo tempo dello stesso tipo di attività, servizi, procedimenti e instaurando relazioni sempre con gli stessi utenti, possa essere sottoposto a pressioni esterne o possa instaurare rapporti potenzialmente in grado di attivare dinamiche inadeguate. E’ questa una garanzia che tutela la PA, il dipendente stesso e quel vincolo di trasparenza che è un elemento ormai imprescindibile nel governo della cosa pubblica".

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"Ebbene a Catanzaro questa misura sembra non venga applicata da chi deputato, forse per compiacere il sindaco e i dirigenti da lui nominati nel tempo. Presenterò presto una dettagliata interrogazione sull’argomento che trasmetterò per conoscenza alla Prefettura, all’ANAC e alla Procura della Repubblica perché adottino, ognuno per la loro competenza, i necessari provvedimenti. -conclude Corsi- Avevamo chiesto la stessa cosa tempo addietro senza avere ad oggi nessuna risposta. Certamente perché il sindaco Abramo è impegnato a rincorrere le possibili poltrone ai futuri piani alti della Cittadella regionale abdicando di fatto al governo della città".

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