di MARCO VALLONE
L'ultima puntata di Catanzaro Capitale, la trasmissione di approfondimento de La Nuova Calabria condotta da Gabriele Rubino, ha avuto come oggetto la realizzazione della principale opera pubblica del capoluogo di regione negli ultimi anni. Il tema, insomma, è stato quello della attesa metropolitana di superficie che, nei prossimi mesi, finalmente entrerà in esercizio e potrà essere utilizzata dai catanzaresi e non solo. Ospite in studio, per parlarne nei dettagli, è stato l'ingegnere Domenico Angotti.
Si è discusso della frammentazione del territorio, di come Catanzaro non abbia una popolazione particolarmente grande nei numeri come invece accade nei grandi centri dove si trovano generalmente le metropolitane, eppure si tratta di una città con stanziamenti molto “diffusi”, nel senso che i cittadini si distribuiscono in un territorio piuttosto vasto se si considerano la parte nord, a partire da Sant'Elia, e la parte sud della città. Senza dimenticare le relativamente recenti edificazioni nel quartiere di Germaneto.
Ma allora in che modo la metropolitana potrà unire una città frammentata? Quali saranno le linee della futura metropolitana di superficie? E poi, quando saranno attivate e disponibili le singole linee per i cittadini? “La metropolitana parte dalla stazione di via Milano, a Catanzaro centro – ha illustrato l'ingegnere Domenico Angotti -. La stazione di via Milano è una stazione storica di Catanzaro. Dopo quella di Catanzaro Lido e Catanzaro Sala è stata la terza stazione della città di Catanzaro, aperta intorno agli anni '30. Dunque, questa è intanto un punto d'arrivo della linea che viene dall'area montana, l'area interna del catanzarese, dalla Sila e dalla presila. Quindi, attualmente, da Soveria Mannelli. Ma che negli interventi, nella trasformazione in atto da parte di Ferrovie della Calabria, dovrebbe poi ricongiungersi con Cosenza come era originariamente. E, al contempo, partendo da via Milano avrà due fermate a Catanzaro centro, cioè quella del tribunale e quella di Pratica. Ma soprattutto si andrà a riattestare alla fermata di Catanzaro Sala, in corrispondenza dell'ex fermata delle Ferrovie della Calabria, che è stata completamente rinnovata e riqualificata negli aspetti storici. E' una fermata che, per una parte, è formata da una parte di recupero e riqualificazione del vecchio edificio, e dall'altra da quella che è la nuova sosta, il nuovo manufatto di stazione del sistema metropolitano con sottopassi e banchine”.
Da Catanzaro Sala la linea, ha spiegato l'ingegnere Angotti, prosegue “con una successiva fermata fino a Dulcino, prima di Santa Maria. A Dulcino c'è una biforcazione in due direzioni: da un lato abbiamo una biforcazione che porta a Germaneto, e dall'altro lato si prosegue dritto su quello che più o meno era il vecchio tracciato delle Ferrovie dello Stato o della Calabria per arrivare fino a Catanzaro Lido”. Quindi una linea ricalcherà il tracciato della calabro lucana (Via Milano – Catanzaro Lido). La novità essenziale è quella che consente di arrivare fino a Germaneto, cioè agli snodi del campus universitario, del policlinico e della cittadella regionale. “Sì, la vera novità è questa – ha affermato Domenico Angotti -, fermo restando che, anche nello sviluppo verso il mare, è comunque una novità. Nel senso che questo è un sistema metropolitano vero e proprio: abbiamo verso Lido due binari affiancati, uno in salita e uno in discesa. Sono due linee parallele che vanno verso Catanzaro Lido e che comunque non seguono il vecchio tracciato di Ferrovie della Calabria”.
Come diverge il nuovo tracciato dal vecchio tracciato in direzione Lido? “Rispetto al vecchio tracciato diverge in due zone – ha rivelato l'ingegnere Angotti -. Innanzitutto diverge dove c'era Italcementi. Siamo riusciti ad eliminare, grazie all'occasione che si è creata a seguito della demolizione dello stabilimento di Italcementi, una curva particolarmente penalizzante anche in termini di velocità in quella zona. E quindi ci siamo spostati un po' più a ridosso dell'abitato di Sala. E poi ci spostiamo, subito prima di Santa Maria, sul tracciato delle Ferrovie dello Stato, andando a passare in sotterranea nella zona di Santa Maria”.
Da Lido si potrà andare a Germaneto curvando a Dulcino? “No – ha spiegato Domenico Angotti -, era un'ipotesi che era anche stata fatta in sede progettuale, ma poi per motivi proprio d'impatto sul territorio abbiamo evitato, perché ovviamente noi ci muoviamo in ambito urbano e quindi abbiamo dei corridoi in cui ci si può inserire come infrastruttura ferroviaria e dei corridoi in cui l'inserimento avrebbe comportato lo stravolgimento dell'edificato. Lì non siamo riusciti a fare questa manovra diretta, però si tenga conto che il sistema di trasporto che noi andremo ad utilizzare sarà a doppia motrice, quindi la motrice con cui si muove c'è davanti e c'è dietro. Quindi, arrivata a Catanzaro o a Dulcino, abbiamo due possibilità: o lo scambio, per chi viene da Lido, e quindi può andare ad imboccare la linea che, venendo da Catanzaro centro, termina a Germaneto. Oppure, qualora ci fosse utenza, si potrà nel tempo prendere in considerazione la possibilità di fare uno scambio diretto del treno e portarlo direttamente verso Germaneto. Naturalmente poi entriamo in un campo che è quello dell'esercizio vero e proprio”.
Per quanto concerne i tempi di realizzazione delle linee A e B ? “Linee A e B sono lì, ci sono dei binari montati...” Quando entra in esercizio? “La risposta esatta non la so dire perché ci sono variabili che non solo legati ai lavori ma anche ad altri aspetti di messa in funzione della linea – ha evidenziato Domenico Angotti -. Quello che si può dire è che l'opera entrerà in funzione entro quest'anno, anche la linea C. L'obiettivo fermo su cui ci stiamo muovendo è quello di dare il servizio entro il 2025. Questo è un obiettivo su cui l'amministrazione regionale è determinata, così come siamo determinati tutti gli addetti a questo intervento: ritengo che sia un obiettivo che si potrà raggiungere realmente. E' ambizioso, importante, ma si può raggiungere”.
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