di GUGLIELMO SCOPELLITI
La Festa dei Popoli torna a Catanzaro con la sua terza edizione consecutiva, confermandosi come uno degli appuntamenti più importanti della città per la valorizzazione dell’incontro tra culture e comunità migranti. L’evento, promosso dall’associazione A Funtanedda APS, dall’Arcidiocesi Metropolitana di Catanzaro-Squillace e dal Comune di Catanzaro, si terrà il 10 e 11 ottobre 2025, preceduto dal tradizionale Campionato dei Popoli, torneo di calcio interculturale dal 8 all’11 ottobre presso il campetto della scuola media Galati.
Il tema di quest’anno, “Migranti, missionari di speranza”, guiderà i momenti di confronto, festa e condivisione, tra dibattiti, sport, spettacoli e gastronomia.
Il sindaco Nicola Fiorita ha definito la Festa dei Popoli “un momento simbolico della Catanzaro che vogliamo costruire: una città capace di accogliere, di ascoltare, di crescere insieme alle tante culture che la abitano”. Il primo cittadino ha sottolineato come la collaborazione con la Diocesi e le fondazioni rappresenti “un modello virtuoso di cooperazione tra istituzioni civili e realtà ecclesiali, un segno concreto di comunità”.
Gianmichele Bosco, presidente del Consiglio comunale, ha sottolineato il valore simbolico della festa: “Una festa è un concetto che si esprime attraverso la solidarietà e l’integrazione. Solo attraverso il confronto e la vicinanza reciproca i popoli possono crescere. L’umanità è fatta di migrazione, nessuno può considerare la terra propria per diritto, e tutti abbiamo il dovere di garantire diritti e dignità, senza discriminazioni”. Bosco ha inoltre evidenziato come la festa diventi occasione per trasmettere ideali e valori attraverso la convivialità, la musica e le esibizioni culturali.
Daniela Palaia, consigliera comunale, ha evidenziato il ruolo dell’amministrazione e della diocesi nel rilancio della manifestazione: “Abbiamo voluto trasformare la Festa dei Popoli in un evento strutturato e continuativo. I tavoli di lavoro di venerdì, con ASP, Convitto Galluppi, sindacati, fondazioni, associazioni e organizzazioni datoriali, affronteranno temi come integrazione scolastica, abitativa e lavorativa, con la partecipazione di cooperative e operatori del terzo settore. Il calcio e lo sport rappresentano strumenti immediati di inclusione e dialogo”.
Antonio Orlando, presidente dell’associazione A Funtanedda APS, ha ringraziato gli sponsor e le istituzioni per il sostegno e ha raccontato la motivazione personale e collettiva che guida la manifestazione: “Quest’anno abbiamo partecipato a tutti i costi, perché crediamo nella festa come momento di vicinanza tra comunità straniere e cittadini, per conoscere le loro tradizioni e vivere insieme un’esperienza di condivisione. Senza gli sponsor e l’impegno della diocesi, della città e dei partner, nulla sarebbe stato possibile”.
Maurizio Chiaravalloti, rappresentante della diocesi e delle fondazioni Città Solidale e Migrantes, sottolinea: “La manifestazione è un lavoro corale, in cui ciascuno contribuisce con competenze ed esperienze. I tavoli tematici servono a individuare soluzioni concrete ai problemi di integrazione. Non trascuriamo però la parte ludica e artistica: spettacoli, musica e gastronomia raccontano le culture di Brasile, Filippine, Colombia, Giamaica, Cuba, Repubblica Dominicana e Marocco”.
Il programma prevede:
Venerdì 10 ottobre
Sabato 11 ottobre
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