Catanzaro, "Cento anni di storia dei Convitti Nazionali": il Galluppi tra memoria e futuro

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  12 dicembre 2025 20:23

di GAETANO MARCO GIAIMO

Il Convitto Nazionale "P. Galluppi" è un punto fermo per la formazione e la cultura di Catanzaro da molto tempo: per celebrare questa consapevolezza, questo pomeriggio la Casa delle Culture della Provincia nel capoluogo ha ospitato "Cento anni di storia dei Convitti Nazionali: il Galluppi a Catanzaro". Un viaggio nella memoria, nell'identità e nella funzione educativa di questi istituti che si inserisce nel centenario della loro istituzione, già ricordato a Montecitorio nella Sala della Lupa lo scorso 15 ottobre. Numerosi sono accorsi all'evento, che ha visto gli stessi alunni protagonisti di una narrazione che ha ripercorso la crescita del Galluppi nel tempo e il suo ruolo di comunità educante.

Dopo i saluti istituzionali del Presidente della Provincia, Mario Amedeo Mormile, che ha ribadito l'importanza per il territorio del Convitto, "prestando servizi e attività che lo rendono unico, quasi anacronistico e invece sempre un passo avanti", e dell'On. Wanda Ferro, Sottosegretario di Stato al Ministero degli Interni, che ha voluto inviare un messaggio nel quale rimarca come il Galluppi sia "presidio fondamentale di formazione, cultura e identità che intreccia la propria storia con la cultura catanzarese", è arrivata la relazione degli studenti, dedicata a "Un luogo che attraversa i secoli". Una delegazione composta da alunni sia del Liceo Classico che della Scuola secondaria di primo grado ha narrato la storia del Convitto, che risale al XVI secolo: al suo interno si sono avvicendati giuristi, filosofi, matematici, latinisti, nutrendosi di idee all'interno di quelle mura; nel 1812 il collegio fu trasformato in Regio Liceo, che visse il suo massimo splendore sotto la guida dei padri scolopi; nel 1861 arrivò l'intitolazione al filosofo Pasquale Galluppi. "Tra queste mura il passato non pesa, orienta: il Convitto è un luogo dove non solo si studia per capire il mondo ma non si smette mai di interrogarlo".

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Il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, è intervenuto per sottolineare: "Ho vissuto fuori e ho incontrato diversi studenti catanzaresi, che spesso sono più solidi degli altri per struttura e capacità di ragionamento. Questo significa che le nostre scuole hanno fatto tanto per dare loro le basi necessarie". "Il Convitto deve avere la considerazione che merita e le istituzioni devono fare quadrato attorno ad esso, perché per molti è una famiglia ed è l'unica scuola che svolge questo ruolo più largo rispetto alle altre", ha dichiarato il Consigliere Regionale Marco Polimeni. Claudio Naddeo, presidente di Anies (Associazione nazionale istituzioni educative statali), ha espresso in collegamento video l'importanza di fare rete tra gli istituti e gli educandati, "patrimonio unico del nostro sistema formativo che oggi deve pianificare la direzione in cui andare per rispondere alle esigenze delle famiglie". A lui ha fatto seguito Silvana Dovere, Rettore e Ds del Convitto "V. Emanuele II" di Napoli, collegata per discutere il disagio che attanaglia i giovani: "Questa istituzione scolastica può costituire la risposta ideale al fenomeno, contribuendo al processo di prevenzione grazie alla sua capacità di creare un senso comunitario molto forte e dare istruzione e capacità introspettiva ai ragazzi". 

Spazio poi all'accurata analisi dell'Architetto e storico Oreste Sergi Pirrò, che si è soffermato su "La vita convittuale catanzarese tra '800 e '900: storia e valori". Sergi Pirrò ha narrato come il Galluppi si sia distinto dagli altri collegi per aver "illuminato sin dall'inizio le menti dei ragazzi in grado poi di mettere in campo nella loro vita quello che avevano preparato". Lo storico, partendo dallo studio di diversi documenti, ha ricostruito un quadro della quotidianità degli studenti del Convitto, che educava ad essere "Signori non per lignaggio ma per formazione", sia con una selezione approfondita degli indumenti da indossare che con un orario scolastico ben scandito, insegnando scherma e ballo tra le belle arti. La storia del bisnonno di Sergi Pirrò viene utilizzata come esempio per raccontare gli istanti della giornata e dell'anno degli studenti dell'epoca, che spesso vedevano le proprie vite intrecciarsi con docenti e dirigenti di altissima caratura. Altro momento di valore ha visto la proiezione in anteprima di un estratto del docu-film inedito “L’eredità delle voci: il Galluppi nel tempo”, assieme all'esposizione della pagella del celebre scrittore calabrese Corrado Alvaro.

La conclusione è stata affidata al Rettore e Ds del Convitto "Galluppi", Stefania Cinzia Scozzafava - anche mediatrice dell'incontro - che ha dato un focus sulle sfide future: "Il modello convittuale, in un momento storico in cui la scuola è chiamata a offrire ai ragazzi una formazione complessa, si conferma moderno e necessario. La possibilità di trascorrere più tempo in un luogo protetto, ricco di stimoli, di regole condivise e relazioni positive, rappresenta un valore aggiunto straordinario per famiglie e studenti". Il Galluppi continua a crescere insieme alla sua comunità, innovando senza perdere le sue radici e confermandosi un presidio educativo di riferimento per l’intero territorio: un esempio che da secoli mantiene intatta la propria missione di formare giovani capaci, consapevoli e inseriti in un ambiente che li sostiene e li fa crescere.


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