
di GAETANO MARCO GIAIMO
"Un posto vuoto per chi non c'è più. Mai più violenza sulle donne". Recita così la targa appesa sulla panchina rossa inaugurata questa mattina davanti alla sede della Cgil Calabria a Catanzaro, in via Massara: in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, infatti, il sindacato ha scelto questa iniziativa simbolica per dare un monito permanente contro ogni forma di abuso e discriminazione. "In questo luogo, che è intitolato al coraggio delle donne calabresi vittime di 'ndrangheta e ai loro familiari, vogliamo testimoniare il nostro impegno costante sulle questioni di violenza di genere", ha sottolineato la Segretaria Cgil Calabria Celeste Logiacco, che guida il Coordinamento Donne della Confederazione a livello regionale.

"Lanciamo oggi un percorso che andrà ben oltre questa giornata, promuovendo il tema della non violenza sul territorio calabrese: serve lavorare sulla cultura del rispetto, sulla prevenzione e sull'ascolto tutto l'anno e, nel mese di dicembre, faremo la prima assemblea regionale di BelleCiao". La piattaforma di genere di Cgil infatti ha come obiettivo prioritario quello di migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle donne, anche a partire dalla loro piena partecipazione alla vita economica, politica e sociale del Paese. "La panchina rossa scoperta oggi vuole essere un invito all'impegno costante della volontà collettiva: l'emancipazione parte dal lavoro stabile e dall'indipendenza economica per questo, nello sciopero del 12 dicembre, rivendicheremo parità salariale e occupazione dignitosa per le donne calabresi".
In rappresentanza del Collettivo Aurora ha partecipato anche Maria Graziosa: "Il nome del nostro gruppo è stato dedicato ad Aurora Tila, la più giovane vittima di femminicidio del 2024, uccisa a soli 13 anni dal fidanzato, anch'egli minorenne. Solo camminando assieme e impegnandoci riusciremo a distruggere la mentalità tossica e patriarcale: bisogna attivare corsi di educazione sessuale ed affettiva in ogni ordine e grado di scuola perché, pur non risolvendo il problema, sicuramente aiutano a costruire la cultura del rispetto. La Cgil deve sostenere certe richieste con forza assieme a tutte le donne". Antonella Bertuzzi di Sisac Cgil Calabria ha sottolineato la necessità di passare agli atti concreti, impegnandosi anche nell'educazione finanziaria delle donne; Luigi Veraldi, Segretario Cgil Calabria, ha invece ribadito l'impegno a lottare per dare parità salariale alla donna che, quando anche madre, deve fare spesso delle scelte professionali che non le garantiscono l'indipendenza.
Si è poi dato spazio agli interventi spontanei, con Alessandra Baldari di Fpi Cgil Calabria a ricordare che "con la Confederazione abbiamo inserito nei nostri contratti nazionali clausole che intervengono nei casi di violenza di genere; sono misure di cui bisogna portare a conoscenza le lavoratrici e che abbiamo conquistato lottando". Antonietta Santoro di Spi Cgil Area Vasta si è detta "preoccupata dei passi indietro che stiamo compiendo nel contesto politico e sociale in cui ci troviamo, servono battaglie politiche importanti per portare risultati a casa, mettendo in piedi manifestazioni in cui far sentire la nostra voce". In chiusura, la segretaria Logiacco ha preso di nuovo la parola, rimarcando la presenza di scarpette rosse sulla panchina perché "la violenza di genere riguarda tutte le età: mi piace pensare che un giorno, in futuro, un nonno porterà la sua nipotina a comprare delle scarpe e lei le sceglierà dello stesso colore di queste qui; il nonno, allora, le spiegherà che una volta esse erano simbolo della lotta alla violenza sulle donne, ormai relegata a ricordo di una barbarie del passato". Questo gesto simbolico rappresenta, dunque un momento di memoria ed impegno, attraverso il quale le donne della Cgil Calabria intendono sensibilizzare su questo tema e avviare una serie di iniziative per incidere su un fenomeno drammaticamente attuale.
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