Catanzaro, Cimino: “ Fidapa, la festa della Donna di tutti i giorni: eleganza, impegno e rinascita culturale”

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images Catanzaro, Cimino: “ Fidapa, la festa della Donna di tutti i giorni: eleganza, impegno e rinascita culturale”
Franco Cimino
  11 ottobre 2025 20:27

di FRANCO CIMINO

Ieri sera sono stato alla festa della Donna.
Sì, lo so, non siamo all’8 marzo. Ma quella è la festa di un solo giorno. Poi tutto passa: la festa, il giorno… e, purtroppo, anche la donna.
 
No, la festa di ieri sera è stata la festa della donna di tutti i giorni.
Quella che, ogni anno in questo periodo, attraverso una piccola ma elegante cerimonia organizzata da un’associazione di donne, rinnova il patto che esse sottoscrivono con la città di Catanzaro, dove l’associazione opera al servizio anche dell’intero territorio che ruota attorno al capoluogo.
 
Questa associazione è la Fidapa. Il suo acronimo — Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari — non dice tutto di sé.
Oggi, almeno nella nostra Città , questo nome rappresenta qualcosa di ben più ampio di quanto suggerisca la definizione formale.
 
A Catanzaro, infatti, Fidapa fa molto di più.
Da alcuni anni è passata dall’essere una piccola associazione di donne che discutevano sì di problemi importanti, ma un po’ al chiuso, a diventare una realtà molto più ampia e viva.
E non solo per il numero crescente delle iscritte — anche molte giovani — ma per la varietà delle aree d’intervento: culturali, sociali, etiche, professionali.
 
Mi permetto di dire che tutte queste attività sono legate da un filo sottilissimo che definirei politico. Non si vede, ma c’è.
Un filo di nylon: resistente e trasparente.
 
Il merito di questa crescita vivace è delle tre donne che si sono succedute alla guida dell’associazione in questi ultimi anni — direi in un bel decennio — introdotte in questa nuova cultura Fidapa da un’altra donna straordinaria, erede di una delle fondatrici della sezione di Catanzaro.
Parlo di Marisa Fagá e Maria Candida Elia, presidenti della fase di transizione, e delle tre donne con la D maiuscola che hanno portato la Fidapa di Catanzaro ai risultati eccellenti ampiamente documentati anche dai video proiettati ieri sera: Laura Gualtieri e Rossella Barillari.
 
Ascoltarle è stato un piacere del cuore.
Laura, oggi vicepresidente distrettuale, ha parlato con grazia e competenza.
Rossella, con le lacrime trattenute al momento del passaggio del testimone, è stata incantevole.
In quelle parole, come in quelle di Laura, c’era tutta la bellezza femminile: idealità, concretezza, pragmatismo, progettualità, percorsi chiari e realizzabili.
 
E con eleganza, con garbo, con finezza, parlando piano e senza mai urlare, hanno saputo parlare più loro alla città che la politica politicante.
 
Tanti sono stati i temi da loro affrontati, che elencarli tutti richiederebbe molto tempo.
Ne scelgo tre, per il coraggio e la profondità intellettuale con cui sono stati sostenuti.
 
Il primo tema: la difesa della donna da ogni violenza.
Non solo quella di genere, ma quella più ampia, espressione di un potere maschile che, come forza fisica o culturale, si impone sulle fasce più deboli.
Da qui la lotta alla violenza in quanto tale — da quella che genera odio e conflittualità esasperata, specialmente in ambito politico, fino a quella che porta direttamente alla guerra.
Contro le guerre, la Fidapa oppone un imperativo assoluto: un “no” netto, senza se e senza ma.
 
Il secondo tema: la battaglia per il lavoro, condotta con proposte concrete e supportata da riflessioni legislative, nuove o da aggiornare.
La Fidapa ha portato idee nuove, non solo sulla quantità dei posti da assegnare alle donne, ma soprattutto sulla qualità del lavoro: tempi, ritmi, modalità e condizioni che rispettino la vita e la dignità della persona.
 
Il terzo tema, che unisce e nobilita tutti gli altri, è la difesa della Costituzione.
La Costituzione si difende, prima di tutto, conoscendola.
Poi, assumendone i valori nella propria coscienza individuale.
E infine, attraverso una nuova alleanza tra le persone — con al centro l’unione delle donne — trasformandola in forza per la formazione di una nuova coscienza sociale.
Una coscienza che punti sull’applicazione dei principi fondamentali della Carta: libertà e democrazia, per la piena valorizzazione della persona e delle persone.
 
Vi sembra poco?
A me, che seguo la Fidapa dalla presidenza Gualtieri fino a quella Barillari, non sembra affatto.
Io, che da tempo cerco — nel mio piccolo — di stimolare una rinascita culturale capace di liberare questa nostra Città dal torpore in cui giace da anni, vedo nell’attività di queste donne quel fiammifero acceso nella notte più buia.
 
E poi c’è la terza donna bellissima: amata da tutta Catanzaro, impegnata da anni, con la sua piccola libreria nel quartiere Santa Maria, a promuovere cultura e a diffonderla proprio dove la cultura incontra ostacoli.
Per la sua eleganza e generosità, per la semplicità e la modestia, per la capacità di relazionarsi con tutti e di creare legami solidali, per la sua figura esile e gentile, mi viene da chiamarla “la fata dai capelli ricci e neri”.
 
È a lei che, con tocchi di alta poesia, Laura e Rossella hanno passato la responsabilità, che tutte vogliono condividere in modo collegiale: Annarita Palaia, la nuova presidente di Fidapa Catanzaro.
 
Tutto questo si è svolto tra sorrisi pieni di gioia delle donne presenti, sotto lo sguardo tenero e profondo di un’altra donna bellissima, Elisa Bressi, vanto di nobiltà e bellezza della nostra città.
Lei rappresenta tutte: le donne fiere, umili e coraggiose della Calabria.

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