di TERESA ALOI
Le valigie chiuse, riposte ai piedi del letto. Gli occhi pieni di lacrime e il cuore gonfio di dolore. Perché quando ti separano dai tuoi bimbi è così.
Lei, Claudia (il nome è di fantasia per tutelare la privacy) è una giovane madre catanzarese. La sua storia è simile a quella di una, due, cento, mille donne. L'amore della tua vita, quel ragazzo conosciuto al mare che ti fa battere il cuore e sentire le farfalle nello stomaco. Il matrimonio, i figli, la costruzione di una famiglia. Immagini la casa piena di colori, profumi. Di amore e di rispetto. E segui quell'amore anche quando un incarico di lavoro ti porta dall'altro capo del mondo, per poi scoprire che quell'amore è malato.
E allora giù con botte, insulti, minacce. E poco importa che in casa vivano due bambini che dovrebbero nutrirsi di serenità e cose belle. Botte, insulti, minacce. Claudia le conosce bene, talmente bene che, alla fine, qualche anno dopo, decide di rientrare a casa. Ma non senza prima avviare una denuncia per maltrattamenti (l'uomo è attualmente sotto indagine di una procura italiana). Con una scusa scappa dall'Ecuador, portandosi via i bambini e torna a casa. A Catanzaro. Dalla sua famiglia, sperando di ridare pace ai bimbi, ma soprattutto a se stessa. Nello stesso tempo lui fa partire un procedimento per sottrazione di minori.
Nonostante tutto, Claudia non nega le visite ai bambini. Gliele concede quando lui torna in Italia. Ma secondo i giudici lui non può avvicinarsi a lei. La guerra a colpi di carte bollate, documenti, denunce, prosegue tra cavilli burocratici e tutto ciò che rallenta la giustizia. Non è facile in Italia, figurarsi quando c'è un oceano di mezzo.
Oggi è diventata esecutiva l'ordinanza con cui si dispone che i bambini vadano a vivere dove hanno la residenza. Ovvero in Ecuador. La firma il tribunale dei minori di Catanzaro, per mano del presidente Teresa Chiodo, dove si è incardinato il procedimento per via della denuncia dell'uomo per sottrazione dei minori.
Le valigie sono pronte. Ai piedi del letto. E Claudia proprio non ce la fa a vedere partire i suoi bambini. Non le restano più lacrime di dolore.
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