di GAETANO MARCO GIAIMO
Il sabato sera del Teatro Comunale di Catanzaro ha visto il trionfo delle emozioni e della solidarietà: infatti, i ragazzi dell'Istituto Penale Minorile del capoluogo hanno portato in scena "Uomo e Galantuomo", commedia in tre atti scritta da Eduardo De Filippo nel 1922, con l'intento di raccogliere fondi per i reparti pediatrici dell'ospedale e regalare speranze ai giovani pazienti.
L'evento, fortemente voluto e promosso dall'associazione Acsa&Ste ETS e dalla Camera Penale di Catanzaro, in collaborazione con l'Ipm del capoluogo, il Teatro Comunale, l'Agenzia Present&Future con il prezioso sostegno dell'Aziena Ospedaliero-Universitaria "Renato Dulbecco", ha visto una grande risposta da parte della città, che ha voluto partecipare a questo momento di grande umanità, con anche numerose personalità istituzionali presenti in platea.
Ai piedi del palco è installata la scritta "il sogno di Eduardo... insieme si può", a rimarcare lo scopo della serata. La trama dello spettacolo, diretto dal regista Rodolfo Calaminici, vede una compagnia d'artisti stanziata in un albergo per portare il proprio spettacolo in una località marittima. La prima attrice, Viola, è incinta: il padre è Gennaro, esigente e scorbutico regista e attore della compagnia. A pagare le loro stanze è Alberto, giovane benestante che però raccoglie le lamentele dell'albergatore e del suo staff, non contento della permanenza degli artisti. Il ragazzo nel frattempo discute con la misteriosa Bice, sua amante e anche lei incinta.
L'equivoco nasce quando il fratello di Viola, Salvatore, si presenta in albergo e Alberto lo scambia per parente della sua Bice, proponendosi di sposarla. Salvatore, dunque, fraintende la situazione e in seguito a un parapiglia malmena Gennaro che viene soccorso da un misterioso dottore, il Conte Tolentano, che lo porta a casa sua per medicarlo. Lì si scopre che il Conte è il marito di Bice: nel frattempo, la donna era stata seguita per conto di Alberto da Vincenzo, attore della compagnia, per scoprire dove lei abita, informazione fino a quel momento sconosciuta. Alberto dunque si presenta a casa di Bice e dichiara alla madre di volerla sposare, raccontando la loro storia d'amore. La donna lo prende per pazzo e racconta tutto al Conte: per salvare l'onore dell'amata, il giovane si finge pazzo e viene dunque portato via dal delegato della questura, dopo la denuncia del Conte. Bice però si reca in questura e salva Alberto, portando così al lieto fine.
Al termine della rappresentazione, uno dei giovani, Alex, ha voluto ringraziare alcuni funzionari dell'Ipm, tra cui l'agente Antonio Trapasso e la dottoressa Alessandra Mercantini, che oltre ad aver partecipato attivamente come interpreti della messa in scena aiutano i ragazzi quotidianamente, introducendo l'esibizione di Abdul, in arte Baby Blanca, che ha cantato "Corri", brano simbolo del suo percorso. Sul palco sono poi saliti gli organizzatori dell'evento, che hanno voluto ringraziare i presenti. "Il mio grazie va a tutti coloro che credono in questo cammino e soprattutto ai nostri ragazzi. Abbiamo raccolto oltre 5000€ di incasso che verranno utilizzati per realizzare i sogni dei nostri piccoli pazienti del reparto di oncoematologia pediatrica" ha affermato Giuseppe Raiola, presidente dell'Associazione Asca&Ste ETS, a cui hanno fatto eco la dottoressa Maria Concetta Galati, la dottoressa Simona Carbone, commissario straordinario dell'AOU "Dulbecco" e il direttore dell'Ipm di Catanzaro, Francesco Pellegrino.
L'avvocato Francesco Iacopino, presidente della Camera Penale, ha omaggiato i ragazzi con alcuni doni: "Stasera abbiamo realizzato in concreto l'articolo 27 della nostra amata costituzione. Stiamo avviando altri due progetti dedicati ai giovani del penitenziario, uno per dare loro l'attestato di panificatori, un altro per attivare l'adozione in città: la metà dei detenuti delle nostre carceri minorili sono extracomunitari con nessuno in Italia, vogliamo dare loro un riferimento territoriale. Partiremo con un progetto pilota e se va bene daremo vita a un'altra iniziativa che ci auguriamo possa diffondersi a tutta Italia".
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736