di ANTONIO DE FILIPPIS*
Anche io sono stato candidato in una delle liste a sostegno del candidato a sindaco Antonello Talerico, ed esattamente nella medesima lista medesima in cui è stato eletto il consigliere comunale Antonio Barberio.
Sinceramente rimango basito nel vedere tutto questo impegno e sforzo dei consiglieri di maggioranza di Fiorita, con una produzione mai vista di note stampa tutte contro il Consigliere Talerico per il sol fatto di avere costui criticato l’azione amministrativa di cui anche loro ne sono i protagonisti in negativo.
Ancor più resto sconcertato che a sottoscrivere questi comunicati siano proprio i consiglieri Barberio e Serò, candidati ed eletti grazie ai voti di Talerico che aveva formato per l'appunto le liste ove erano candidati i due.
Addirittura il Serò è stato praticante avvocato e collaboratore del consigliere regionale e di poi è stato componente della struttura regionale, ove percepiva una lauta indennità. Grazie a Talerico non solo è stato eletto consigliere, ma è diventato capogruppo consiliare ed anche segretario provinciale del Partito di Azione, la cui esperienza è durata poco sino al punto di perdere ogni ruolo.
Pur non essendo stato eletto sono rimasto a fianco del collega Avvocato Talerico, per continuare a proseguire quel percorso politico intrapreso nel 2022, per le sue capacità tecniche e politiche che lo rendono un politico coraggioso e competente che nel 2022 ha avuto la coerenza di candidarsi in autonomia contro lo schieramento di Donato e Fiorita, quest’ultimo già candidato per la seconda volta. Serò a parte un bell’esame di coscienza dovrebbe cercare di studiare il sistema elettorale, visto che confonde la percentuale del primo turno con quella del ballottaggio. Assume erroneamente che le liste di Talerico avrebbero preso una percentuale del 13% e Fiorita sarebbe arrivato al 58%. Ma il consigliere Serò che fa spesso confusione quando tenta di articolare un ragionamento politico, dimentica di dire che la percentuale del 58% è stata raggiunta da Fiorita al ballottaggio grazie al supporto significativo e pubblico di Talerico. L’intera nota del consigliere Serò è uno sproloquio esposto in maniera confusionaria dove non emerge nulla di politico e si ricava solo tanta rabbia dettata dal fatto che è stato cacciato ed allontanato non solo dal Talerico ma anche da tutti coloro che ruotano intorno alla figura del consigliere regionale. Il consigliere Serò utilizza un linguaggio cattivo che nulla ha di politico, laddove parla di nulla cosmico o di abc, permettendosi di assumere questi toni nei confronti di chi ha ricoperto e ricopre ruoli importanti nell’Avvocatura e nella politica certamente per meriti e senza aver avuto come il Serò alcun aiuto.
Essere poi un aspirante sindaco della propria città ritengo sia motivo di orgoglio e non di demerito per come vorrebbe assumere il consigliere Serò, che bene farebbe a preoccuparsi di poter continuare lui ad essere un aspirante consigliere alle prossime elezioni comunali, poiché difficilmente potrà essere rieletto se è questo il suo modo di fare politica, denotando altresì una scarsa dialettica ed oratoria spesso ricca di strafalcioni corretti in aula dai vari consiglieri di opposizione. Serò e Barberio hanno in comune di essere due miracolati consiglieri eletti grazie ai voti di Talerico che li ha anche sostenuti. Voglio ricordare al consigliere Barberio che è stato eletto per avere preso 10 voti in più del sottoscritto e, che pertanto senza il sostegno Talerico sarebbe stato il primo dei non eletti. Fa specie anche che oggi il consigliere Barberio quasi rimproveri al consigliere Talerico di essere stato eletto laddove assume che sarebbe stato giusto che fosse stato eletto il consigliere Lorenzo Costa.
Dovremmo spiegare a Barberio che esiste una legge elettorale che prevede proprio quei criteri che lui contesta ed in forza dei quali il candidato a sindaco superato lo sbarramento richiesto viene eletto e, non per superbia caratteriale o per fame di postazioni. Del resto il consigliere Barberio si autoproclama consigliere di periferia come se soltanto lui avesse i requisiti per rappresentare la Città e, che senza di lui il progetto di Talerico sarebbe un contenitore vuoto. Alla faccia della umiltà che richiede al consigliere Talerico, che le periferie le conosce non solo da politico ma anche da avvocato o dimentica il Barberio che grazie anche all’interrogazione parlamentare fatta fare dal Talerico i quartieri a sud della città sono stati interessati da un decreto analogo a quello di Caivano. In sostanza Barberio e Serò si ritengono meritevoli di stare in Consiglio comunale ed a loro dire stesso diritto non lo avrebbe il Talerico. A Barberio dovremmo dire che non si è eletti in Consiglio comunale per fare scuola politica, ma per rappresentare i cittadini.
Squallido è l’attacco frontale al consigliere regionale laddove il Barberio accusa il Talerico di aver commesso dei colpi bassi. Sul punto abbia il coraggio di denunciarli e di essere più preciso e meno superficiale del solito, onde evitare di scadere in responsabilità penale per la evidente diffamazione. Dopodichè, visto che il Barberio dichiara di avere in corso la scuola politica (attestando la propria scarsa competenza politica) a discapito dei cittadini che vorrebbero dei rappresentanti che non debbano fare pratica (e lo si vede dai risultati pessimi di questa amministrazione), sarà sicuramente pronto ad affrontare in un confronto il consigliere Talerico, che gli concederà anche la possibilità di leggere, come ha fatto quando è dovuto intervenire in Consiglio (una o due volte ?). Derideri merito potest qui, sine virtute, vanas exercet minas. Siccome nel suo scritto utilizza anche la lingua latina potrebbe tradurre da solo, ma nel dubbio (e qualche dubbio lo abbiamo), la frase di sopra tradotta vuol dire : Viene giustamente deriso chi, senza forza, fa vane minacce.
*Coordinatore Cittadino Catanzaro Al Centro e Calabria Azzurra
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