
di SETTIMIO PAONE
Non arriva dal Circolo Polare e non vive tra neve e renne, ma la sua storia ha la stessa forza delle grandi fiabe. A Gagliano, quartiere di Catanzaro, il Natale ha un volto preciso e un nome che per molti è diventato sinonimo di speranza: Babbo Natale.
Da oltre quarant’anni, dietro quel costume rosso e quella barba candida, c’è Palmiro Giuseppe Di Biasi, maresciallo dei Carabinieri in pensione, che ha scelto di trasformare un gesto semplice in un impegno quotidiano. Per lui il Natale non è una data sul calendario, ma una missione fatta di presenza, ascolto e piccoli miracoli silenziosi.
Il vestito di Babbo Natale è diventato la sua seconda uniforme. Lo indossa con rispetto e orgoglio quando entra negli ospedali, nelle cliniche, nelle case dove il dolore pesa di più. È lì che Palmiro porta un sorriso, una carezza, una parola che allevia la solitudine. Da anni è anche volto e voce di iniziative solidali come Telethon, testimoniando con i fatti cosa significhi stare accanto ai più fragili.
Intorno a questa figura si è costruita, col tempo, una rete di affetti. Famiglie intere, bambini cresciuti con il suo arrivo, storie che si sono intrecciate e che continuano a rinnovarsi. Tutto è nato da un’esperienza associativa, ma strada facendo quell’idea iniziale si è trasformata in qualcosa di più profondo, capace di generare una vera e propria magia collettiva.
Il momento più atteso resta il pomeriggio del 24 dicembre. È allora che Babbo Natale sale in auto, insieme a chi da anni condivide questa avventura, e parte per un lungo viaggio nei paesi della provincia di Catanzaro. Ad ogni tappa lo aspettano bambini emozionati, famiglie in festa, case pronte ad aprirsi.
La consegna dei doni, preparati dai genitori, diventa un rito fatto di poesia e tradizione: filastrocche recitate con la voce che trema, canti natalizi, zampogne che riempiono l’aria, camini accesi che illuminano i volti. La notte scorre così, tra sorrisi e stupore, fino alle prime luci del giorno di Natale, quando il giro si conclude.
Babbo Natale di Gagliano è ormai una presenza riconosciuta, una vera istituzione. Attraverso la sua pagina Facebook, chiunque può contattarlo, chiedere un gesto di vicinanza o semplicemente sentirsi meno solo. La sua figura non si limita al periodo natalizio, ma rappresenta un punto di riferimento costante per chi attraversa momenti difficili.
Lo abbiamo incontrato poco prima della partenza. Ci ha accolti con un sorriso pieno, sotto una barba bianca che racconta anni di storie. Gli occhi, dietro gli occhiali, brillavano di emozione. «I bambini sono la mia forza – ci ha confidato – soprattutto quelli che soffrono. Quando mi vedono arrivare, anche solo per un attimo, tornano a sorridere e a sperare».
In questo angolo di Gagliano si custodisce una storia fatta di semplicità e amore per gli altri. Una storia che dimostra come, anche lontano dai paesaggi innevati del Nord, il Natale possa essere reale, vivo, profondamente umano.
E finché ci sarà qualcuno pronto a credere in questo Babbo Natale calabrese, il sacco di Palmiro continuerà a riempirsi non solo di doni, ma di gioia, speranza e felicità per tutti.
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