di STEFANIA PAPALEO
Acquisita, ristrutturata di tutto punto e dimenticata. Oggi devastata. Ed è tra quelle ringhiere divelte, tubature sradicate dai muri, servizi igienici distrutti e pareti demolite che i soldi dei cittadini si dissolvono. Stiamo parlando di una struttura che sorge in uno dei quartieri più a rischio della città di Catanzaro: Viale Isonzo. Lì, dove molti anno fa l'Amministrazione comunale ha deciso di investire fondi pari a circa 2 miliardi di vecchie lire per mettere completamente a nuovo un edificio adiacente la chiesa del quartiere e che, probabilmente, nell'idea dei politici di turno, avrebbe dovuto diventare un Centro di scolarizzazione pronto ad accogliere i più disagiati. Salvo, completati i lavori, dimenticarsi di progetto e investimento e lasciare i locali appena ristrutturati privi di qualsiasi tipo di recinzione che potesse salvaguardarli dall'assalto dei criminali che popolano la zona, a discapito di chi spera ancora in un possibile futuro riscatto.
Una volta completata, infatti, la struttura è rimasta chiusa, poi per 2 anni utilizzata per le guardie carcerarie e, infine, chiusa con il lucchetto.
Oggi basta varcare la soglia per rendersi conto dell'arroganza di chi comanda in quello che è ormai considerato il fortino dei rom. Le immagini girate dalla nostra telecamera parlano chiaro. Fuori e dentro l'edificio nulla è come dovrebbe essere, complice l'indifferenza totale dei rappresentanti delle Istituzioni che ancora oggi volgono lo sguardo altrove. Nessuna segnalazione è servita ad oggi a spostare l'attenzione su quella terra di nessuno. La rabbia di chi ci crede ancora sale e sale sempre di più. Noi gli diamo sfogo e la trasformiamo in indignazione, quella che tutti dovrebbero provare davanti alle immagini che proponiamo di seguito. A chi di dovere, adesso, il compito di fornire le risposte che tutti si attendono, rispetto a una vicenda sulla quale si allunga l'ombra di un vero e proprio danno erariale.
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