Catanzaro, “IA. Confini morali, giustizia, fasce deboli”: dibattito a più voci

 
Il convegno che si è tenuto venerdì scorso presso la sala del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro, dal titolo: “Intelligenza artificiale. Confini morali, giustizia, fasce deboli” è stato un autentico successo. L’evento, co-organizzato dall’associazione Controvento e dal Lions Club Catanzaro “Rupe Ventosa”, ha riscosso ampia approvazione tanto in termini di partecipazione quanto di contenuti. L’iniziativa realizzata dalle due compagini associative, in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro, ha goduto del patrocinio del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati cittadino e della Commissione Pari Opportunità di Catanzaro.

L’inizio dei lavori ha visto l’introduzione della presidente della Commissione Pari Opportunità della Provincia di Catanzaro Donatella Soluri, oltre che i saluti istituzionali, a nome della presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro Vincenza Matacera, del consigliere Gianpaolo Stanizzi, del presidente della Zona 24 del Distretto Lions 108YA Giacomo Mannino e degli organizzatori dell’iniziativa, gli avvocati Francesco Mancuso, presidente di Controvento A.P.S. e Pasquale Gigliotti, presidente del Lions Club Catanzaro “Rupe Ventosa”.

La sala che ospitava l’evento era gremita in ogni ordine di posto. L’attento uditorio ha potuto ascoltare con interesse gli interventi dei relatori quali Paolo Carnuccio, avvocato e docente universitario, che ha affrontato il tema dell’I.A. applicato alla giustizia, Filippo Capellupo, che ha relazionato sui rischi del discontrollo del fenomeno e Luciana Loprete che ha discusso delle importanti possibilità che l’I.A. offre e offrirà sempre di più ai soggetti fragili della società. Al termine dell’appassionato convegno, si è aperto un proficuo ed accesso dibattito sul tema. Tanti partecipanti al convegno hanno voluto dire la loro su un  tema, quello dell’I.A. che interessa grandemente l’opinione pubblica. Su tutti, particolarmente accorato è stato l’intervento del professore Franco Cimino, che ha tracciato i rischi che l’algoritmo può rappresentare per il pensiero umano

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