Catanzaro, in Piazza Prefettura la protesta dei tirocinanti calabresi: “Il tempo è finito, chiediamo maggiore impegno”

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  07 maggio 2024 12:01

di CARLO MIGNOLLI

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Sono circa 4 mila sono i precari sparsi in tutta la regione. NIdiL CGIL, FeLSA CISL, UIL Temp e USB FdS li hanno riuniti per una protesta pacifica davanti la Prefettura di Catanzaro.

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Recentemente l’azione congiunta dei gruppi sindacali si era concretizzata nell’approvazione di un emendamento al Milleproroghe, dunque una contattualizzazione  per 18 mesi dei tirocinanti. Il fabbisogno annuo però si attesta sui 70 milioni e la norma in questione è stata attualmente dotata di soli 5 milioni, assolutamente insufficienti. Allo stesso tempo la contrattualizzazione resta bloccata.

Ma c’è ancora una possibilità: nei mesi di maggio e giugno in Parlamento sarà avviata la discussione dell’assestamento di bilancio e sarà emendata la definizione tecnica degli enti che possono contrattualizzare, così da recuperare i lavoratori esclusi. I fondi dunque potrebbero essere ancora reperiti.

Per Angelo Sposato, Segretario Cgil Calabria: "Questi lavoratori chiedono una cosa normale, la contrattualizzazione. Per questo bisogna dare risposte a queste lavoratrici e lavoratori che mantengono in piedi la spina dorsale della regione, svolgendo attività essenziali nella pubblica amministrazione. Non è più possibile continuare a non dargli risposte e fare promesse che non si possono mantenere. La soluzione che è stata individuata a livello nazionale non è sufficiente perché non garantisce la contrattualizzazione: quello che noi chiediamo al governo, oltre alla norma che andrebbe migliorata perché non tiene dentro tutti i lavoratori in questione, è aumentare il finanziamento necessario per mandare avanti la contrattualizzazione, 5 milioni non sono sufficienti, ne servono 70. Noi ci fermeremo qui, se non arriveranno risposte concrete da governo e Regione andremo avanti e alzeremo il livello della lotta".

"Il governo centrale deve trovare le risorse necessarie per poter dare seguito agli accordi sottoscritti" afferma Tonino Russo, Segretario Cisl Calabria. E aggiunge: "Necessitiamo di 70 milioni per la dignità di questi lavoratori, che da anni lavorano per la collettività, soprattutto per procedere all’impegno e all'accordo sottoscritto anche con le organizzazioni sindacali, quelle di contrattualizzare questi lavoratori a 18 ore. Governo e comuni devono intervenire immediatamente. Bisogna lavorare coralmente. Il messaggio che vogliamo fare arrivare al governo è chiaro: noi vogliamo lavoro, vogliamo dignità, non chiediamo una forma assistenziale, ma un lavoro dignitoso".

Anche Saverio Bartoluzzi, Segretario dell’Usb ha voluto dire la sua: "Siamo in piazza per 4200 tirocinanti, ma in realtà per 4200 famiglie di tutta la Calabria che tra qualche mese si ritroveranno in mezzo ad una strada. Il disagio sociale non sarà solo per il singolo tirocinante o per la propria famiglia, ma sarà per tutta la Calabria. Adesso basta contratti precari che non servono a nulla. Pretendiamo diritti e dignità".

Infine, Maria Elena Senese, Segretario della Uil Calabria: "Siamo di nuovo in piazza perché abbiamo alle nostre spalle 4.200 lavoratori. Ricordo che queste persone hanno garantito alle nostre amministrazioni comunali di andare avanti, garantendo i servizi sui territori e oggi c'è il rischio che non vengano stabilizzati. È come se in Calabria fosse normale avere come prassi il lavoro precario. Questi sono i cosiddetti lavoratori fantasmi di cui la Uil ne sta facendo una battaglia. Noi vogliamo dire oggi basta al precariato e lo dobbiamo fare puntando sulla stabilizzazione, riconoscendo a questi lavoratori diritti e tutele che fino ad oggi non hanno avuto".

Per queste ragioni le associazioni sindacali sono scese in piazza a fianco dei tanti lavoratori e delle tante famiglie coinvolte e, alle ore 12, i rispettivi rappresentanti hanno incontrato il Prefetto di Catanzaro Enrico Ricci.

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