di MARCO VALLONE
A fronte delle poche risorse disponibili nelle casse comunali, diversi cittadini del quartiere Giovino di Catanzaro si riuniscono in un Comitato, e chiedono al Comune di definire in modo trasparente quali siano le priorità che si intendono affrontare nel quartiere. Tenuto conto dunque che non si può far tutto e subito, quali sono gli interventi che si vogliono realizzare adesso? Quali i nodi che si vuol far venire al pettine nell'immediato, pur procrastinando a un secondo momento quelli meno urgenti?
Sono stati questi i temi al centro di un incontro presso il Bar Pub “La Bodeguita”, sito nel quartiere Giovino di Catanzaro, organizzato dal “Comitato Giovino” in collaborazione con il locale stesso che ha ospitato l'iniziativa. L'obiettivo è stato quello di informare i residenti del quartiere Lido, e non solo, relativamente a cosa l'Amministrazione Comunale intenda fare, e portare a termine, entro l'anno e su quale potrebbe essere quindi il futuro della zona marittima della città.
“Dopo l'incontro che c'è stato in Comune con la vicesindaco Giusy Iemma, il dirigente Giovanni Laganà e alcuni altri membri del consiglio (nella seconda metà di giugno ndr.), soprattutto inerente lo sviluppo del nuovo PSC di Catanzaro che è già in itinere ma dovrebbe essere approvato, così dicono, al Comune entro fine anno, oggi vorremmo ridiscutere alcune cose – ha affermato il membro del consiglio direttivo e referente tecnico del “Comitato Giovino”, Giovanni Rissone -. Avevamo già presentato, nel mese di agosto, un'osservazione al piano regolatore e anche un'istanza per lavori urgenti che dovrebbero essere fatti nell'area di Giovino e di Catanzaro Lido. A questo proposito però il Comune, nonostante ormai siano passati 3 mesi, non ci ha mai dato risposta per iscritto, ma neanche verbalmente, su quello che intendevano fare in merito alle nostre richieste. A questo punto abbiamo pensato di creare un'idea nuova di raccoglimento delle firme, ma anche di fare questo tipo di intervento di conoscenza con i residenti per informarli di quello che sta accadendo soprattutto per quanto concerne il futuro dell'area marinara, del porto, del palatennis e di quello che avverrà più avanti nell'area di Giovino, sia a monte della ferrovia che a sud della ferrovia, dove dovrebbe esserci uno sviluppo sia in termini di turismo che di zone commerciali o comunque attinenti allo sviluppo dell'area di Giovino, in generale quindi uno sviluppo turistico”.
“In questo senso – ha proseguito Giovanni Rissone – nel vecchio PRG era prevista anche una viabilità abbastanza importante per dare sbocco e un'alternativa alla statale 106. Cosa che nel nuovo piano regolatore non c'è più. Quindi oggetto dei residenti di Giovino è quello di richiedere per quale motivo questo tipo di viabilità sia stata completamente tirata via dal futuro PSC, tenuto conto del fatto che sappiamo tutti come a Giovino durante l'estate soprattutto, ma non solo, si crei un traffico insopportabile con le strutture e le infrastrutture che oggi abbiamo. Un ponte unico che trasmette solamente tutto il traffico sull'area della 106 non permette chiaramente un futuro sviluppo dell'area di Giovino, soprattutto pensando a quante persone verranno qui ad abitare con queste nuove costruzioni che si stanno facendo e con lo sviluppo turistico che si vuol creare. Quindi direi che prima bisogna partire dalle infrastrutture, e dopo pensare anche allo sviluppo che potrà esserci sia in ambito sociale che in ambito commerciale”.
Come accennato da Giovanni Rissone, il “comitato Giovino” ha inteso realizzare, a margine dell'incontro, anche una raccolta firme a sostegno delle iniziative in corso e di quelle future, in modo tale da sensibilizzare maggiormente l'opinione pubblica e l'amministrazione comunale sulle criticità presenti nella zona marittima afferente ai quartieri Lido e Giovino. “Vogliamo coinvolgere tutti i residenti di Catanzaro Lido, in particolare del quartiere Giovino – ha sottolineato il presidente del Comitato Giovino, Massimo Mazzei -. Abbiamo riscontrato un cambiamento radicale per quanto concerne la rabbia, la rassegnazione e l'apatia che prima regnava nei cittadini. Si sta trasformando in consapevolezza. Noi quindi vogliamo risvegliare nei cittadini quel senso di appartenenza, di partecipazione alle problematiche. Noi ci faremo, come Comitato, promotori di queste istanze affinché l'amministrazione cambi anche passo. L'amministrazione deve tener conto quindi non solo dei grandi temi e delle grandi problematiche, ma anche di quelli che sono il quotidiano e gli aspetti dell'ordinario, che devono andare di pari passo. Questo è lo scopo. E quindi la consapevolezza dei cittadini deve crescere, e la raccolta firme tende proprio a consolidare il Comitato per essere in tanti. Perché l'unione fa la forza, e quindi questa forza deve essere vista da parte dell'amministrazione come un cambiamento di rotta nei confronti della cittadinanza intera”.
Rosario Fittante, referente per le pubbliche relazioni del Comitato Giovino, dal canto suo ha fatto il punto su alcune questioni relative al quotidiano del quartiere: “Innanzitutto tengo a ringraziare, a nome del comitato, la 'Bodeguita' che ha aderito in modo entusiasta a questa nostra iniziativa odierna. Noi abbiamo un problema di sicurezza sulla viabilità: abbiamo presentato due istanze al Comune, una per quanto riguarda le linee generali e una per quel che concerne la cosiddetta quotidianità. Abbiamo fatto delle proposte sulla viabilità: strisce pedonali, segnaletica verticale, un collegamento alla strada di Giovino per i disabili, che non hanno la possibilità di passare sul ponte in quanto è limitato. Abbiamo fatto una richiesta anche per via s.Elena, altro problema, dove c'è il liceo scientifico, e dove c'è, in itinere, anche il nuovo palatennis che dovrebbe essere realizzato più avanti. Il flusso automobilistico è quindi in continuo aumento, in crescendo: perciò – ha concluso Rosario Fittante - è necessaria una rivisitazione di quello che è il sistema di viabilità. In particolare su questa area che, negli anni, è stata un po' trascurata”.
Infine l'avvocato Rita Talarico, referente legale del Comitato Giovino, ha evidenziato come ritenga “che lamentarsi sia poco costruttivo. Quindi mi sono sentita in dovere di dare la mia adesione per apportare un contributo nel quartiere in cui vivo, e ho vissuto, da tanti anni. Ho assorbito quelle che sono le problematiche quotidiane, raccogliendo anche le lamentele di amici e di persone che abitano vicino a me, soprattutto per quanto riguarda la viabilità, il traffico, la sicurezza. E quindi, visto che, come dicevo, la lamentela non è utile, ho deciso di fare qualcosa per il mio quartiere, coinvolgendo quanti vorranno metterci la faccia per dare voce a quelli che non ne hanno”.
L'incontro, a cui ha partecipato anche Pasquale Passafaro, componente del direttivo del comitato, intende essere solo il primo. Ne seguiranno altri ancora, per tenere accesi i riflettori su quelle che sono le problematiche e le istanze dei residenti della zona.
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